Scalo merci Surbo. Confindustria Lecce chiama, ma pochi parlamentari rispondono

Confindustria Lecce propone la propria disponibilità all’acquisizione dello scalo merci di Surbo ma le Ferrovie dello Stato non sembrano essere interessate.

Confindustria Lecce chiama a raccolta l’intera delegazione dei parlamentari salentini per condividere gli strumenti di battaglia al fine di riaprire lo scalo merci di Surbo. In pochi si presentano. “Questa non può essere solo la battaglia di Confindustria” spiega il vicepresidente Vito Margiotta. Questa mattina la conferenza in via Fornari

La riapertura dello scalo merci di Surbo risulta indispensabile per superare una volta per tutte “l’isolamento rispetto alle direttrici nazionali, dovuto alle ataviche carenze infrastrutturali del territorio pugliese. Se tali ritardi non saranno rimossi, si comprometteranno definitivamente la ricostruzione ed il rilancio del nostro sistema economico”. Con queste parole, Confindustria Lecce, aveva già lanciato il suo allarme al territorio.

Ma ora, questa  “non può essere solo la nostra battaglia” ha spiegato il Vicepresidente con delega alla logistica Vito Margiotta durante la conferenza di questa mattina presso la sede di Lecce in via Fornari.

Le trattative per la chiusura dell’accordo sono state interrotte dal gruppo di Ferrovie dello Stato dopo un iniziale interesse. La proposta di Confindustria di assumere in gestione lo scalo merci dichiarando la propria disponibilità ad un’eventuale acquisizione dello stesso, pare, dunque, non abbia fatto gola al gruppo Fs. Così, l’organizzazione degli imprenditori leccesi fa leva, oltre che sulla regione puglia, che aveva già dato il suo supporto, anche sui parlamentari salentini affinché il problema “sia largamente condiviso per uscire dall’isolamento logistico”.

“Chiediamo di prestare la massima attenzione sull’argomento, fondamentale per lo sviluppo del Salento – spiega il Presidente di Confindustria Lecce Piernicola Leone De Castrs-.  Ci auguriamo che il dialogo con la controparte possa riprendere. La volontà è quella costruttiva di un confronto e non di uno strappo. Crediamo che il mondo politico possa prestare la giusta attenzione affinché il tutto si realizzi in tempi brevi”.

Ma il mondo politico salentino pare non abbia risposto come previsto. Nella sede di via Fornari erano presenti Saverio Congedo, Loredana Capone, Salvatore Capone ed il Presidente della Provincia Antonio Gabellone. Una presenza significativa, ma una sola parte della numerosa delegazione di parlamentari salentini. Il Presidente della Regione Nichi Vendola aveva già comunicato e scusato la sua assenza, così come  Dario Stefano, Teresa Bellanova, Raffaele Fitto e l’Assessore regionale Giannini.

“Non vedo molti presenti” ha commentato ancora il vicepresidente Margiotta. “Mi sarei aspettato una partecipazione più nutrita”. Lo scopo dell’incontro era, infatti, quello di aprire un dialogo con la delegazione parlamentare salentina e condividere gli strumenti di battaglia per proseguire nell’intento comune della riapertura dello scalo merci.

In tutti questi anni lo scalo non ha funzionato pur essendo stato frutto “di un  investimento pubblico consistente – ha sottolineato ancora il Presidente de Castris-. Il traffico ferroviario ora è orientato esclusivamente sul trasporto con camion”. Oltre, dunque, alla penalizzazione logistica che ciò rappresenta, una grande ripercussione si abbatte sul territorio: quella ambientale.

“Ritornare al traffico merci ferroviario porterebbe sicuramente ad una diminuzione dell’impatto ambientale – conclude De Castris-.Chiaramente anche quello su gomma è importante; entrambi sono fondamentali, ma uno è sicuramente meno inquinante dell’altro”.