Scarico e depurazione delle acque reflue. È fronte comune a difesa del mare

Numerosi comuni delle province di Lecce, Brindisi e Taranto pronti a promuovere un’azione comune per porre fine allo scarico dei reflui in mare. Avviato un programma di intesa tra le città di Nardò e Avetrana.

Strategia unica sul fronte della depurazione delle acque reflue, delle condotte sottomarine e della progressiva eliminazione dello scarico a mare. È questo l'obiettivo di diversi Comuni delle province di Lecce, Brindisi e Taranto che sono pronti a promuovere un’azione politica e istituzionale comune  relativa alla necessità di una modifica del Piano regionale di Tutela delle Acque nella direzione di non scaricare più reflui in mare, ma di riutilizzarli completamente per fini irrigui, civili ed industriali.

Su questa linea il sindaco di Nardò Pippi Mellone e il sindaco di Avetrana Antonio Minò hanno avviato un programma di intesa finalizzato all'aggregazione di municipalità dei territori delle tre province salentine, che sarà probabilmente formalizzato in un consorzio, da cui scaturiranno una serie di iniziative, che siano utili, da un lato, a sensibilizzare l’opinione pubblica sull'importanza di una corretta gestione dei reflui, che assuma il valore di risorsa e non di minaccia per l’ambiente, dall’altro, a creare un fronte istituzionale che abbia la forza per dialogare con i soggetti competenti in materia e deputati alle scelte fondamentali, a cominciare dalla Regione Puglia.
 
Questa aggregazione servirà soprattutto a elaborare un’unica proposta tecnica che, sulla base di esperienze positive e già collaudate di territori come quello di Fasano, possa diventare la priorità dell’agenda regionale sul tema delle acque e consenta di accantonare definitivamente le soluzioni obsolete imperniate sullo scarico a mare e sullo spreco di una risorsa essenziale.
 
«Ci siamo resi conto – spiega il sindaco Mellone – che la nostra esigenza di avversare un progetto ormai datato che prevedeva lo scarico a mare, attraverso un’unica condotta sottomarina, dei reflui depurati al minimo degli agglomerati addirittura di due comuni, è sostanzialmente la stessa di altri territori del Salento, che in altre forme e modalità stanno cercando di indurre Regione e Aqp a soluzioni di buon senso, tecnologicamente avanzate e soprattutto veramente utili alla tutela ambientale. Ci sono diversi buoni progetti, il nostro come quello di Avetrana, che possono essere soluzioni in questa prospettiva e che scongiurano tutti lo scarico a mare. Unire le forze e creare un fronte comune di sensibilizzazione civile e istituzionale e, se servirà, di lotta, in questo momento è una strada necessaria da intraprendere, anche al fine di evitare imposizioni dall’alto e soluzioni che costituiscano una minaccia per l’ambiente».