
Nuovi volantini ‘offensivi’ nei confronti di Simona Manca, già in passato colpita da episodi simili, tant’è che nel ‘nuovo’ manifesto non a caso si fa riferimento al fatto di essersi costituita parte civile nel processo contro nove anarchici che ha accusato (come viene scritto nero su bianco) di averla definita ‘fascista’.
È la stessa ex vicepresidente della Provincia di Lecce a pubblicare sul suo profilo facebook lo scatto: «Oggi mentre tutti eravamo in lacrime per i terribili fatti di Bruxelles – si legge nel lungo post – qualcuno, che evidentemente vive fuori dal mondo, si preoccupava di affiggere per le vie del centro storico di Lecce questo volantino. Agli amici del gentile pensiero dico: lotterò con tutte le mie forze nonostante i vostri atti incivili affinché prevalgano i principi ai quali da sempre dedico la mia vita: il principio di legalità e il rispetto delle istituzioni. So che sono proprio i due principi che voi aborrite, ma non sarà un fumetto a farmi cambiare idea».
Nello scritto si fa anche riferimento al risarcimento danni richiesto nel processo che la Manca ha promesso di devolvere in beneficienza: «Se il risarcimento danni a cui verrete condannati salverà la vita di qualche "moccioso" – continua nel post – persino gli atti incivili di voi perditempo figli di papà che credete di fare lotta politica con il portafogli pieno e con la mamma che vi sistema le coperte, sarà servito a qualcosa»
Immediata la solidarietà da parte del mondo politico verso l’assessore vittima, ancora una volta, dell'ignoranza di qualcuno come si legge in una nota a firma dell’onorevole Roberto Marti (CoR) che preannuncia di aver chiesto un incontro urgente con il Prefetto di Lecce, d’intesa con i colleghi Rocco Palese e Francesco Bruni.
«È chiaro che è sufficiente un semplice volantino appeso per le strade della città a scatenare l'indignazione generale. Se l'obiettivo del "fantomatico artista" voleva essere quello di suscitare l'ilarità generale, non è riuscito a colpire nel segno. Si tratta di un gesto vile e irrispettoso – continua Marti – che dimostra quanta poca voglia ci sia di confrontarsi in maniera propositiva da parte di chi non ha evidentemente gli strumenti per farlo. Senza scendere nel particolare dei contenuti, indefinibili nella forma e nella sostanza, tengo a sottolineare che nascondersi dietro a una vignetta è sinonimo di pochezza, culturale e personale».
Insomma sulla vignetta disegnata su manifesti viene descritta una Manca 'insensibile e insofferente' verso le persone deboli e svantaggiate, facendola apparire per quello che non è affatto come tiene a sottolineare il senatore Francesco Bruni, dei Cor.
«Siamo lontanissimi da tali forme di attività politica – scrive il senotore – e questo vile attacco non cancella la sua passione politica, la sua sensibilità culturale, la profonda umanità ed anche la tolleranza e la solidarietà verso il prossimo che in più occasioni ha manifestato. Tali assurdi attacchi lasciano, tanta amarezza e provocano apprensione, per questo rinnovo a Simona Manca tutta la mia stima e solidarietà ricordando che proprio la cultura può combattere tali rozzi modi di fare politica. Non posso non sottolineare come continuino, in varie forme, le intimidazioni verso gli esponenti politici che, con impegno, passione e con poche risorse continuano a portare avanti il loro impegno per la collettività. Per questo motivo, dopo l’episodio di Mino Frasca ed ora dopo quest’altra forma di intimidazione bisognerà indirizzare alle autorità competenti la richiesta di una maggiore protezione verso gli esponenti politici impegnati sul territorio».