
Di qualche ora fa è la notizia, battuta dall'Ansa, che vede il ritrovamento in mare, a Peschici, del cadavere di un pensionato 70enne. La scoperta è stata effettuata dai marinai della Capitaneria di porto di Vieste. Conseguenza dei distrastri che, in questi giorni, si sono abbattutti in Puglia, sulla bellissima zona garganica, meta turistica anche abbastanza ambita. Case e sogni di una vita distrutti improvvisamente, da far venire i brividi. Ad intervenire sulla questione, gridando a gran voce 'mai più un'altra Peschici' è Dario Stefàno, senatore di Sel e candidato alle primarie per la presidenza alla Regione Puglia.
Stefàno sostiene che in questi anni la Puglia ha intrapreso un lungo percorso partecipato di reinterpretazione del proprio territori: le coste, le aree naturali, i centri antichi, le periferie residenziali e produttive, la campagna e le infrastrutture; tutte queste cose, insieme, formano il nostro paesaggio. Nessuna può più esserne esclusa, nessuna deve più viaggiare più da sola. "Questa è la sfida del nostro Piano Paesaggistico Territoriale, il PPTR – prosegue Stefàno – tenacemente e intelligentemente voluto da Angela Barbanente". L'obiettivo è quello di tenere uniti e ben saldi i beni ambientali assieme alle opere antropiche. Coiò in un disegno che veda un rapporto uomo-natura non più conflittuale, fatto di sfregi causa dei disastri proprio come quello che in questi giorni sta vivendo il Gargano, ma di una giusta e virtuosa convivenza. L'ambiente dovrebbe funzionare insieme all’uomo, trasformando l’architettura in paesaggio.
"Il PPTR è oggi – continua – il nostro grande e nuovo progetto futuro per il territorio, è lo strumento per riqualificare in modo sostenibile i paesaggi pugliesi compromessi, valorizzando la bellezza: delle nostre coste, dei beni ambientali deturpati, delle periferie senza legami né con le città, né con la campagna. Ora serve coraggio e determinazione, lo strumento c’è. E' stato adottato dalla Giunta, e deve essere definitivamente approvato".
Le tutele ambientali, e i vincoli, non sono un freno alle trasformazioni, ma l’unica strategia – spiega sempre Stefàno – di intervento sostenibile che ci mette al riparo dagli errori del passato e dalla furia della natura. Bisogna entrare nell'ottica che ciò corrisponda ad un principio di intelligente programmazione, dunque come senso comune. "La Puglia ha detto basta all' indiscriminato consumo di suolo, ha detto basta all’urbanizzazione delle coste, ha detto basta alla pianificazione dei numeri per liberare quella delle idee.Ha messo in atto un grande dispositivo che spetta alla politica attuare accelerando la pianificazione degli enti locali: i PUG, I Piani delle Coste, i progetti sperimentali di paesaggio.Tutti devono partecipare a questo progetto futuro non più rimandabile. Avanti, con coraggio e fiducia".