“Pagheranno cittadini e dipendenti”. Casapound contro il pre-dissesto del Comune scelto da Salvemini

Tre gli striscioni, affissi da CasaPound in vari punti della città, per protestare contro la decisione del Sindaco di avviare la procedura per il pre-dissesto.

Dopo gli striscioni apparsi sui gradini dell’anfiteatro romano di Lecce conto il ritardo dell’amministrazione comunale nell’abbellire il capoluogo barocco per il periodo di Natale, Casapound torna a ‘protestare’, questa volta, contro la decisione del primo cittadino, Carlo Salvemini di avviare la procedura per il pre-dissesto del Comune.

Tre i cartelloni apparsi in vari punti del capoluogo salentino: uno recita testualmente «Pre-dissesto: pagano i leccesi». L’altro «Pre-dissesto: tasse più alte». L’ultimo  «Pre-dissesto: pagano i dipendenti».

«Quest’amministrazione comunale continua a farsi beffe dei cittadini leccesi – ha dichiarato Matteo Centonze, responsabile di Casapound – mostrandosi totalmente incapace di gestire la crisi di liquidità del Comune. La scelta di attivare la procedura per il pre-dissesto non rappresenta che un ulteriore fardello sul groppone dei cittadini, nei confronti dei quali lieviteranno le aliquote dei tributi locali, accompagnate da una drastica diminuzione dei servizi a disposizione della comunità».

«La funzione di chi si assume l’onere di amministrare una città dovrebbe essere quella di trovare strumenti alternativi al pre-dissesto in grado di comporre le crisi – ha aggiunto Danilo Biagioli, referente di Cpi – che non comportino una ricaduta sulle tasche dei cittadini. L’avvio della procedure di pre-dissesto oltre che essere totalmente a svantaggio dei cittadini, rappresenta un danno non indifferente anche per le tasche dei dipendenti comunali, nei confronti dei quali saranno inevitabilmente effettuati tagli agli stipendi, oltre che l’eliminazione totale delle indennità accessorie, per ben quindici anni».



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