Più che una “dieta”, il DDL Delrio sembra un vero e proprio digiuno per le province italiane.
Non saranno abolite, ma, più che altro, “svuotate”. Da quest’anno, innanzitutto, non si svolgeranno le elezioni per il rinnovo dei consigli provinciali, che si trasformeranno in un’assemblea dei sindaci. Saranno nove, in tutto, le città metropolitane e due i livelli territoriali di rappresentanza: le Regioni ed i Comuni.
“Sono seriamente preoccupato per l’effetto che la legge Delrio avrà sul territorio” ha spiegato questa mattina il Presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone.
“Le risorse saranno ridotte all’osso – ha aggiunto – non saremo in grado di sostenere le numerose spese e non riusciremo a garantire finanziariamente le società e le fondazioni, e di conseguenza tutti i loro dipendenti. Verranno meno importanti riferimenti in termini di prestazioni di servizi. Saranno effetti devastanti”.
Un vero e proprio baratro “che ricadrà, ad esempio, sui soggetti diversamente abili, videolesi ed autolesi. Voglio che i cittadini conoscano la situazione – sottolinea il Presidente -. Nel 2009 il trasferimento di risorse dal Governo alla Provincia di Lecce ammontava a 27 milioni di euro. Oggi, quel trasferimento è azzerato e l’amministrazione provinciale concorre al bilancio del Governo, sborsando cinque milioni di euro”.
“La Provincia di Lecce – aveva reso noto nei giorni scorsi Gabellone – pur con il graduale taglio delle risorse negli anni, ha programmato e realizzato numerose iniziative mirate alla creazione di nuovi modelli di sviluppo locale”.
Per questo, “su mandato unanime del consiglio”, il Presidente ha convocato la delegazione di parlamentari salentini. Questa mattina, presso la sala giunta di Palazzo Adorno, si è tenuto l’incontro volto ad avanzare tutte le possibili iniziative allo scopo di garantire i livelli occupazionali attuali ed individuare soluzioni mirate “per non conosegnare l’Ente ad un futuro di incognite, di dissesto o ad uno scenario da liquidazione fallimentare.