Si ritorna a parlare di una vicenda che continua a rendere il nostro territorio protagonista indiscusso. La Xylella fastidiosa infatti – il batterio killer che colpisce i nostri alberi di olivo – fa discutere già da qualche anno.
Questa volta, però, si fa riferimento ad una novità che ha portato ad un’importante decisione: la tutela dei terreni colpiti. Il Consiglio regionale ha approvato nella giornata di ieri, con un testo emendato, la legge che vieta il cambio di destinazione urbanistica e che dunque prevede il divieto di costruzione per sette anni sulle aree che ospitano gli esemplari di ulivi colpiti da Xylella. Passata con voto segreto grazie a 24 voti a favore – con solo uno astenuto e con i consiglieri contrari che non hanno partecipato al voto – la proposta di legge ha la firma di Sergio Blasi (Pd).
Ma non sono mancate le polemiche. Una fra queste è stata rivendicata dal consigliere regionale del Partito Democratico Ernesto Abaterusso, che si dichiara completamente contrario alla legge. Diverse sono le motivazioni che lo hanno portato su una strada differente, scegliendo di non partecipare al voto, attaccando duramente il 'collega' dem firmatario dell'emendamento.
Secondo Abaterusso la legge approvata è ingiusta: gli olivicoltori colpiti da Xylella – sostiene – saranno danneggiati dal deprezzamento dei loro terreni, diversamente da coloro che, per puro caso, non hanno avuto a che fare con il batterio killer. Il consigliere parla perciò di speculazione, spiegando cosa potrebbe causare l’approvazione della nuova legge, immaginando due terreni contigui, uno dei quali colpito da Xylella e l’altro no. “Secondo la legge approvata – sostiene Abaterusso – sul primo ci sarà il divieto assoluto di riutilizzo, sul secondo la possibilità di operare liberamente con interventi di varia natura. Una legge – continua – che crea disuguaglianza con comportamenti speculativi, che vengono quasi legittimati quando invece dovrebbero essere respinti”. Insomma, una grave sproporzione.
Il consigliere regionale del PD, inoltre, continua a denunciare l'iter che ha portato al voto favorevole di ieri: la proposta, infatti, venne dapprima bocciata in Commissione, ma poi è stata portata nuovamente al centro delle discussioni e approvata dal Consiglio “senza nessuna audizione dei sindaci, delle categorie produttive e delle rappresentanze delle categorie interessate”. Tutto ciò, afferma, solo per assecondare una sorta di ricatto esplicitato pubblicamente perpetrato da Sergio Blasi: “O si fa così o lascio la maggioranza”, accusando di 'Scilipotismo e Razzismo' il collega salentino.
“Io vengo da una scuola – conclude Abaterusso – nella quale mi hanno insegnato che alcune battaglie si combattono nelle istituzioni, non a spese delle stesse e che l’ambizione personale di qualcuno è legittima solo allorquando non danneggia quella collettiva. A questo insegnamento mi sono sempre attenuto e non cambierò certamente ora”.
di Eugenia Giannone