Elezioni, nel day-after si pensa alla squadra di Governo. Ecco il totoministri

Dopo la vittoria per Giorgia Meloni è il momento del silenzio e della riflessione. C’è da formare la nuova squadra di Governo. Ecco i papabili ministri.

È stata una notte “di orgoglio, di riscatto, di lacrime, di abbracci, di sogni e di ricordi” quella vissuta da Giorgia Meloni che già dalle prime proiezioni ha visto il suo partito incassare consensi. Scheda dopo scheda, Fratelli D’Italia ha consolidato la vittoria, una vittoria – ha detto – dedicata “a tutte le persone che non ci sono più” e che meritavano di vedere il successo ottenuto alle urne, un risultato storico se, come sembra ormai certo, la leader di FdI diventerà la prima Presidente del Consiglio donna, tra l’altro di destra come i più non hanno esitato a sottolineare.

Un successo da festeggiare, ma nel suo primo discorso dal palco allestito all’Hotel Parco dei Principi di Roma c’è spazio anche per altro. La prima parola detta da Giorgia Meloni è stata «responsabilità», non solo per gli italiani che hanno crociato il suo simbolo, ma per tutti, perché – ha detto – il momento è delicato.

Dalla «notte del riscatto» al silenzio del giorno dopo. Giorgia Meloni sceglie di tacere, ma è già al lavoro. Il prossimo passo, il più urgente, è quello di costruire il Governo che verrà, creare la rosa di nomi che formeranno la nuova squadra. Nel day after è già partito il totoministri.

Il primo nodo da sciogliere è quello di Matteo Salvini. Il leader della Lega non ha mai nascosto il desiderio di tornare al Viminale, ma per la Meloni la persona giusta potrebbe essere Matteo Piantedosi, prefetto di Roma. Altro ministero chiave è quello della Giustizia che, secondo i rumor, dovrebbe essere occupato da Carlo Nordio, ex pm. Papabile anche Giulia Bongiorno. Per Ignazio la Russa, braccio destro della leader di Fratelli d’Italia, sembra spianata la strada per la Difesa, anche se in corsa per il dicastero c’è Giudo Crosetto, uno degli uomini più vicini alla Meloni. Per lui potrebbero anche aprirsi le porte dello Sviluppo Economico.

Un altro uomo in casa Fdi papabile è Francesco Lollobrigida destinato, secondo voci, alle infrastrutture. Per altri, il dicastero è destinato a Maurizio Lupi. Antonio Tajani, in quota Forza Italia, ex presidente del Parlamento Europeo, potrebbe occupare la poltrona più importante della Farnesina. Circolano anche i nomi di Licia Ronzulli e di Anna Maria Bernini per l’istruzione e la salute.

C’è un altro ministero importantissimo, quello dell’economia. In corsa c’è Giulio Tremonti, che ha perso nel collegio uninominale di Milano contro il segretario di Più Europa, Benedetto della Vedova, ma anche Fabio Panetta, membro del consiglio direttivo della Bce, che però potrebbe anche essere il nuovo governatore di Bankitalia come auspicato da Draghi.

Marcello Pera, ex presidente del Senato, è indicato come ministro delle Riforme costituzionali, ruolo che qualcuno vedrebbe per Raffaele Fitto. Gian Marco Centinaio, invece, potrebbe tornare all’Agricoltura.

Per Silvio Berlusconi si prospetta la possibilità di diventare la seconda carica dello Stato. Per lui la guida di Palazzo Madama.



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