Ufficio postale di Frigole, il Comitato di cittadini prosegue la sua battaglia per la riapertura

Qualche giorno fa si è tenuta un’assemblea pubblica indetta dal Comitato, alla luce delle importanti novità per la riapertura dell’ufficio postale.

Una questione lunga quasi sette anni quella della chiusura dell’Ufficio Postale nella borgata di Frigole, che ha suscitato da sempre grande sconforto e disapprovazione da parte della comunità del luogo che si è mobilitata in vari modi in questi ultimi tempi per riottenerne la riapertura.

Per primo il Comitato spontaneo dei cittadini di Frigole e delle marine leccesi – CuFrill – ha promosso e guidato una serie di azioni propositive in tal senso, e ad esso si sono unite attualmente varie associazioni locali, per chiedere a gran voce la riattivazione di un servizio pubblico così importante come quello di Poste e Telecomunicazioni.

Tutto iniziò nel 2012 quando Poste Italiane iniziò un’opera di razionalizzazione degli uffici postali decidendo di chiudere i battenti a Frigole nonostante la legge obbligasse, in determinate condizioni e in località con un certo numero minimo di abitanti, a tenerli aperti, se pur con orari ridotti, assicurando che la maggior parte della popolazione residente fosse a meno di 6 km dal presidio postale più vicino.

All’epoca, infatti, alcuni comuni italiani, che insistono in zone rurali e montane, impugnarono ricorso ottenendo riscontro positivo ma il Comune di Lecce, purtroppo, non fu tra questi e non si spese minimamente per la risoluzione di un problema che assai avrebbe gravato a discapito dei frigolini.

L’anno scorso il Sindaco Salvemini, sollecitato dal suddetto Comitato, si occupò della questione inviando una lettera a Poste Italiane per sollecitare la riapertura dell’Ufficio ma senza ottenere alcuna risposta.

Ci sono delle novità

Ad oggi, tuttavia, ci sono due determinanti novità che potrebbero cambiare la situazione: la prima è rappresentata dal fatto che Frigole è stata classificata dal Consiglio Comunale come frazione di Lecce e, quindi, dovrebbe godere di maggiore autonomia; la seconda è che Poste Italiane ha incontrato recentemente i sindaci dei comuni con meno di 5000 abitanti a Roma, alla presenza del Presidente del Consiglio e del Presidente della Repubblica, per illustrare loro la nuova strategia per il potenziamento degli uffici in determinate aree in cui rientrano anche le marine leccesi.

Stando ai dati demografici, infatti, le località di Frigole, San Cataldo, Torre Chianca e Torre Rinalda, potrebbero beneficiare dell’attivazione di un servizio postale poiché hanno complessivamente una popolazione residente di oltre 4000 unità e ciò basterebbe a ritenere che Poste Italiane sia obbligata ad attivare un presidio postale in zona.

L’assemblea pubblica

Alla luce di queste nuove ventate positive il CuFrill ha indetto celermente, giorni fa, un’importante assemblea pubblica per decidere, insieme a tutti i cittadini e alle rappresentanze locali, come procedere in questo intricato labirinto burocratico. Ciò ha portato all’elaborazione di una richiesta formale inviata a Poste Italiane per la riapertura, sulla base dei nuovi presupposti, dell’ufficio postale a Frigole.

Questo è il primo passo di un percorso che potrà portare al recupero di un servizio importantissimo per tutto il litorale leccese” ha dichiarato per l’occasione il Presidente del CuFrill, Ernesto Mola, aggiungendo poi “Non ci aspettiamo un percorso facile e lineare, ma la comunità di Frigole non vuole restare spettatrice di un progressivo impoverimento dei servizi del suo territorio. Dobbiamo essere uniti e determinati, solo così potremo riuscire ad arricchire e promuovere il nostro litorale”.

L’avvocato Raimondo Manno, che sta guidando quest’azione indicando l’iter amministrativo da seguire, ha specificato inoltre durante l’assemblea “Se Poste Italiane non dovesse rispondere positivamente alla nostra richiesta seguiremo una strada che potrà darci risultati concreti”.



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