Un sit in compatto che intende protestare contro il blocco del tetto stipendiale e i mancati rinnovi contrattuali nei confronti delle forze dell’ordine. Proprio in ragione di ciò, questa mattina la Consulta Sicurezza – composta dai sindacati Sap, Sappe, Sapaf e Conapo – si è riunita nelle vicinanze della Questura di Lecce annunciando l’astensione dal servizio (con annessa Assemblea Sindacale), nella giornata odierna, per tre ore, dalle 11 alle 14. Un diritto che la normativa vigente riserva anche a Poliziotti, Penitenziari, forestali e Vigili del Fuoco, regolarmente richiesta dalle segreterie sindacali. «Richiediamo lo sblocco del tetto salariale ormai fermo da quattro anni – dichiara Carlo Giannini, segretario Sap – in rappresentanza dei colleghi, che ci chiedono esplicitamente di fare attività d’informazione pubblica».
C’è peraltro una novità, annunciataci dallo stesso Giannini: il prossimo 7 ottobre, il premier Matteo Renzi incontrerà i rappresentanti delle categorie in questione; l’auspicio, per i manifestanti, è quello di una giusta razionalizzazione dei risparmi destinati a sicurezza e retribuzione. Fino a tale data, però, si manterrà la mobilitazione. Domani, in piazza Santissimi Apostoli a Roma, le sigle si aggiungeranno ai movimenti spontanei di poliziotti organizzatisi tramite social network. «Vediamo positivamente la convocazione del premier – ha poi proseguito Giannini – finché però non avremo risposte chiare sui punti che riguardano il blocco del tetto stipendiale».
La consulta sicurezza sta lavorando da mesi nel fornire indicazioni al governo su dove reperire le risorse – sensibilizzata, peraltro, attraverso una petizione online – ovvero mediante l’unificazione delle forze di polizia. Già lo scorso 29 agosto, ci fu anche la relativa iniziativa di raccolta firme; nel dettaglio, il camper sta ancora girando i capoluoghi d’Italia, sollecitando il Governo. «Io credo ai fatti – conclude Giannini, intervistato dai microfoni di Leccenews24.it – ed è un incontro. Solo alla fine vedremo se essere ottimisti o meno».
Sulla vicenda interviene, mediante una nota stampa, anche il Sapaf Puglia (Sindacato Autonomo polizia Ambientale Forestale). ‘Per la prima volta nella storia della Repubblica, poliziotti, penitenziari, forestali e vigili del fuoco si asterranno dal lavoro, anche grazie allo strumento delle assemblee sindacali’. ‘Le risorse per le donne e gli uomini in divisa – prosegue il comunicato – non sono ancora state trovate e il Governo, dopo aver solo annunciato un presunto accordo senza documenti ufficiali, ha subito smentito se stesso con le dichiarazioni del ministri Pinotti, il 18 settembre, e del sottosegretario Bocci, i giorno 19, i quali hanno certificato tramite atti parlamentari che si è ancora alla ricerca di risorse e si sta solo lavorando in quella direzione’.
‘Le nostre condizioni di lavoro e di vita sono allo stremo – specifica il segretario regionale Sapaf, Savino Conte – e nel Governo c’è chi sostiene che per le risorse per le forze dell’ordine e i vigili del fuoo siano state trovate, salvo omettere che gli 800 milioni annunciati non sono sufficienti per tutto il personale, che si tratta di risorse non strutturali, per le sole retribuzioni del 2015 e che, soprattutto, sono soldi che arrivano da nuove decurtazioni alla già martoriate voci di bilancio dei nostri Ministeri, con ulteriori tagli a straordinari, buoni pasto, formazione e fondo produttività, senza contare la prevista chiusura di decine di presidi, uffici e nuclei specialistici’.
Il testo conclude con un appello: ‘il premier Renzi ci ascolti!’. (Di seguito, l’intervista video al segretario Sap, Carlo Giannini).