Cannabis light in vendita, il Prefetto alza le braccia “C’è vuoto normativo, non possiamo intervenire”

Oggi in Prefettura il vertice sul commercio della droga. Al centro del dibattito la questione della vendita di prodotti a base di cannabis.

Oggi era il giorno del vertice in Prefettura utile a fare il punto, oltre alla questione spaccio e traffico di droga, sulla vendita della cosiddetta Cannabis light.

All’incontro hanno preso parte il Procuratore della Repubblica, Leonardo Leone De Castris, e il procuratore presso il tribunale dei Minori, Maria Cristina Rizzo.

Sotto esame l’attività di prevenzione e contrsasto dello spaccio di sostanze stupefacenti secondo le direttive del Ministero dell’Interno del 20 e 30 novembre scorso.

Erano presenti anche i dirigenti dell’Ufficio scolastico territoriale Vincenzo Melilli, rappresentanti di Asl e 118, il sidaco di Lecce e il presidente della Provincia di Lecce, poiché componenti del Comitato di tutela della salute e sicurezza pubblica.

Sotto la lente i distributori automatici per la commercializzazione della canapa a basso tenmore di THC in prossimità di alcuni istituti scolastici .

È stato approfondito il testo normativo e la questione relativa al fenomeno della distribuzione che si è sviluppato all’entrata in vigore della Legge 242/2016.

La legge attualmente ammette la vendita libera della pianta di canapa sempre che si tratti di prodotto lavorato. Quindi, si consente la produzione di Canapa con principio attivo di THC che non vada olre lo 0,6% e la commercializzazione di prodotti che non arrivino allo 0.2%.

Il vuoto normativo risulta evidente, tanto quanto ciò che gira intorno alla questione: un mercato non indifferente che porta a numeri occupazionali di rispetto. Perché si sa che le proprietà terapeutiche della Cannabis sono riconosciute da tempo.

Da qui il Prefetto, Maria Teresa Cucinotta, ha tenuto a precisare che allo stato dei fatti non si può porre limitazioni alla vendita.

Anche per questo motivo le risultanze del dibattito arriveranno anche sulla scrivania del Presidente della Regione Puglia e del Ministro alla Salute, perchè le Alte Istituzioni vengano coinvolte tutte al fine di fare chiarezza.

Preoccupante il traffico di droga dall’Albania

Sul fenomeno del traffico di droga è intervenuto il procuratore Capo De Castris che, come ha già avuto modo di ribadire in più di un’occasione, preoccupa per le ingenti quantità di stupefacenti che arrivano dalla sponda orientale del Mediterraneo , ovvero dall’Albania. Tutte le Forze dell’Ordine sono concentrate sul controllo delle coste e sui fenomeni che si producono sul territorio.

Soddisfatta l’azienda che rivende prodotti a base di cannabis

Da qui massima soddisfazione è espressa dall’azienda e dai marchi nazionali rappresentati in esclusiva per il Salento rispetto alle parole di chiarezza ed equilibrio pronunciate dal Prefetto di Lecce.

“Chi opera – scrivono – nella legalità non deve temere controlli appurati, campionamenti, analisi verificate e puntuali, in un quadro normativo in cui spetta alle istituzioni nazionali ed europee il compito eventuale di cambiare le leggi dello Stato in cui si muovono gli operatori. Chi opera nella legalità e con marchi nazionali con una lunghissima filiera di controlli deve anzi sperare che l’azione delle forze dell’ordine e della magistratura colpisca senza pietà gli improvvisati del settore o chi si comporta in maniera illecita o commercializzando prodotti fuori dalla normativa”.

“E’ evidente che esistono uomini dello Stato preparati come il Prefetto di Lecce e come il Sindaco Salvemini e l’Assessore Foresio che si sono approcciati alla vicenda con rigore e a tutela di tutti i cittadini e delle imprese del territorio. Di tutti e non di una parte” concludono.

L’intervento della Lega

«Sui distributori o negozi di cannabis c.d. “light” lo Stato può intervenire subito: la circolare del Ministero dell’Interno e la recente giurisprudenza della Cassazione Penale hanno fugato il campo da ogni equivoco. Non si perda altro tempo» è l’appello lanciato dal Consigliere Regionale Andrea Caroppo, segretario pugliese della Lega-Salvini premier.

«Ci troviamo dinanzi a un colossale imbroglio per sdoganare del tutto la droga: si fa finta di vendere “per collezione e ricerca” prodotti che invece si sa benissimo essere destinati all’uso umano e psicotropo, altrimenti perché piazzarsi vicino alle scuole o vendere anche estrattori di THC e cartine?

La circolare del Ministro dell’Interno del 31.7.2018 e la Cassazione Penale (Sez. III, Sent. 6.12.2018) – spiega Caroppo – hanno chiarito che la legge invocata dai questi commercianti n. 242/2016 riguarda altre fattispecie, ovvero la commercializzazione agricola, florovivaistica e ornamentale della cannabis. In ogni caso, hanno chiarito che la presenza di THC in misura superiore allo 0,2% rende il prodotto sostanza stupefacente che non può essere commercializzata indiscriminatamente.

Non comprendo, allora, chi o cosa occorra attendere perché vengano chiusi tutti i negozi e rimossi tutti i distributori di prodotti (spesso con THC >0,2% e, dunque, stupefacenti) non destinati all’uso umano. Questi shop e distributori stanno riducendo la percezione del rischio derivante dall’uso della cannabis nei nostri ragazzi, facendo credere che l’uso di cannabis sia legale e che tutto sommato grandi danni non ne faccia – conclude Caroppo -: basta perdere tempo».