Si conclude oggi a Lecce il primo dei quattro appuntamenti per Urologi e Sessuologi che fanno parte del progetto Pianeta Oro, un percorso iniziato nel 2012 per migliorare il rapporto medico-paziente e migliorare così la compliance dei pazienti.
Si conclude oggi a Lecce, presso Arthotel & Parkin, il primo dei quattro incontri del progetto Pianeta Oro, rivolti a Urologi e Sessuologi, dal tema “Il Futuro, essere motivati al cambiamento”. Gli incontri, che dopo Lecce faranno tappa a Viareggio il 16-17 maggio, Desenzano del Garda il 6-7 giugno e Firenze il 13-14 giugno, si pongono l’obiettivo di indagare e confrontarsi sul valore della comunicazione come strumento terapeutico nella cura delle disfunzioni sessuali. Secondo studi recenti, l’86% dei pazienti guarisce se “aiutato” da una figura che offra supporto motivazionale: lo dimostra il dato allarmante per cui un paziente su due con disfunzione erettile abbandona le terapie se non adeguatamente seguito dallo specialista e se il medico non ha trovato gli adeguati “strumenti di comunicazione”. Il desiderio di migliorare la situazione e tornare alla capacità di mantenere l’erezione si rivela una motivazione potente per iniziare la terapia ma talvolta non sufficiente a portarla a termine.
“Nella motivazione ad affrontare la propria condizione concorrono diversi fattori”, spiega il prof. Emmanuele A. Jannini, docente di endocrinologia e sessuologia all’Università Tor Vergata di Roma, tra i relatori del corso, “aspettative, determinazione, imbarazzo nei confronti della partner e una sorta di disagio a parlarne portano ad abbandonare la terapia alle prime difficoltà. Per questo diventa fondamentale il ruolo dello specialista che oltre a individuare, anche attraverso il dialogo, la cura terapeutica più adatta, deve essere in grado di identificare le preferenze motivazionali”.
“Attraverso l’individuazione delle corrette motivazioni”, afferma Diego Ingrassia, formatore in ambito comportamentale e punto di riferimento in Italia sull’intelligenza emotiva che condurrà gli incontri, “si può far leva su queste per favorire l’energia, l’impegno e il coinvolgimento necessari ad affrontare il percorso terapeutico e garantire la miglior compliance possibile del paziente”. Approfondire e valorizzare la relazione con il paziente, infondergli fiducia, comunicare in modo positivo anche argomenti complessi e difficili da accettare è il primo passo per accompagnarlo in un percorso terapeutico efficace.
“Anche nella individuazione del farmaco”, prosegue il prof. Jannini, “lo specialista non può prescindere da un ascolto attento delle necessità e dei desideri del paziente. Tra le prime cause di abbandono della terapia c’è proprio l’inadeguatezza della cura che a volte disattende le aspettative perché troppo “invasiva” nella vita di coppia. È questo il motivo dello straordinario successo della “Mentina dell’amore”: il farmaco per l’erezione che si assume senz’acqua rapido, potentissimo, che esprime inoltre la caratteristica di essere l’unico a garantire discrezione: “travestito” da anonima mentina, assolutamente indistinguibile dalle “vere” caramelle, diventa un vero e proprio mezzo di comunicazione tra l’esigenza del medico di curare la disfunzione erettile e quella del paziente di guarire discretamente”.
“Attraverso percorsi multidisciplinari, i partecipanti al seminario si sono confrontati sul modo più efficace di porsi nei riguardi del paziente”, ha spiegato Diego Ingrassia, “valutando nuovi approcci e metodologie al passo con l’evoluzione socio-comunicativa che sta attraversando la società attuale. Il paziente pensa di essere più preparato di un tempo a causa del fenomeno internet e il medico, in questo contesto, attraverso queste nuove capacità relazionali potrà valorizzare maggiormente la sua competenza e professionalità”.
“La comunità urologica salentina ha un’antica tradizione di ascolto del paziente e delle sue esigenze", ha dichiarato il prof. Emmanuele Jannini, “e lo ha dimostrato con una entusiastica partecipazione a questa iniziativa che parte proprio dal Tacco d’Italia, facendo da battistrada agli incontri che si svolgeranno nelle prossime settimane in Veneto, Toscana e Lazio. Appartenere ad una comunità sociodemografica tra le più colte e operose del Mezzogiorno d’Italia conferma il Salento, anche in questo ambito, come modello di attenzione nei confronti del rapporto medico-paziente”.