Depotenziamento dell’Ospedale di Galatina. Scende in campo il Comitato per la difesa del nosocomio salentino

Il sodalizio si pone una serie di interrogativi riguardo a quanto sia costata la scelta di indebolire il presidio del comune salentino e punta il dito su alcune decisioni che nel tempo hanno depotenziato l’attività della struttura.

Quanto sono costate la scelte di depotenziare il Presidio Ospedaliero "Santa Caterina Novella" di Galatina, in termini di sicurezza della salute? E, soprattutto, quanto hanno inciso sull'incremento della spesa sostenuta dalla Asl in termini di mobilità passiva di pazienti verso le strutture private o addirittura fuori regione? Sono questi i pesanti interrogativi che si pone il Comitato per la difesa del nosocomio galatinese in risposta alle ultime dichiarazioni rilasciate dai vertici della sanità pugliese secondo cui l'analisi dei dati di funzionalità dei reparti, commissionati dalla Regione Puglia all'istituto Sant'Anna di Pisa, potrebbe condizionare le decisioni riguardanti le strutture ospedaliere oggetto del piano di riordino, a prescindere da quanto previsto dal DPR 70/2015.
 
Il comitato evidenzia come le scelte adottate dalla Asl leccese, negli ultimi anni, come quelle di  nominare i direttori "ad interim" di alcuni reparti  tra l'ospedale di Copertino e l'ospedale di Galatina, abbiano di fatto penalizzato l'attività del nosocomio galatinese e, di conseguenza, influito negativamente sui dati di produttività.
 
«Viene da pensare che, con la scusa del piano di rientro e del contenimento della spesa – dichiara il responsabile del Comitato Difesa P.O. "S.C. Novella", Pietro Masciullosi è attuata una politica decisionale che ha pianificato di lasciar in agonia l'ospedale di Galatina sino a portarlo alla chiusura definitiva. In questa visione troverebbero le giustificazioni di finanziamenti mai arrivati, organici dei reparti dimezzati, lavori prima cantierizzati poi interrotti e mai portati a termine. Dopo un piano di rientro imposto dal governo nazionale durato anni, costato lacrime e sacrifici all’utenza e agli operatori della sanità, ci si aspettava un momento di rilancio della sanità nel Salento e invece ci troviamo in una situazione paradossale. Una situazione in cui gli ospedali saranno sempre più depotenziati ed una sanità territoriale che stenta a decollare nel nostro Salento».
 
Ancora una volta, dunque, viene rivolto un accorato appello verso la politica per chiedere più impegno per salvaguardare un bene pubblico e di estremo interesse per l’intera collettività salentina.
 

«L'analisi dei dati – prosegue Masciullo – dovrebbe servire alla Regione a rimodulare una rete ospedaliera integrata con il territorio, che consenta di dare garanzie e certezze a tutti i cittadini che si rivolgono alle strutture ospedaliere, di essere gestiti in sicurezza in spazi idonei con la garanzia di un esito clinico, proprio come previsto dal DPR 70 del 2015, di cui il comitato chiede l'attuazione. Lo stesso DPR esclude il frazionamento di una rete ospedaliera che trovi realizzazione in strutture di dimensioni piccole e per questo pericolose per l'esito clinico. Si prepara l'ennesima beffa per l'ospedale di Galatina e per l'utenza dell'ambito di Galatina. Il comitato vigilerà affinché non si realizzino ulteriori scippi all'ospedale e a tutta la comunità dell'ambito di Galatina ed è pronto ad intraprendere ogni iniziativa nelle sedi opportune».



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