Estate a Gallipoli. I turisti aumentano, ed anche gli accessi al Pronto Soccorso: circa 150 al giorno

All’aumentare del turismo a Gallipoli, aumentano in misura proporzionale anche gli accessi presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale ‘Sacro Cuore’. Si parla di circa 150 visite al giorno

Viene soprannominata "Città Bella" per via del suo paesaggio, del suo mare e del suo turismo. La "Rimini del Sud" – giusto per aggiungere un altro nickname ai tanti posseduti (a luglio è stata anche Città italiana del Sorriso) – con le sue 450mila presenze corre però il rischio di mandare in tilt il pronto soccorso dell'ospedale "Sacro Cuore", luogo dove gli accessi si sono raddoppiati. A lanciare l'allarme è il Comitato di Tutela della Salute "Mano Amica", che attraverso una precisa nota stampa espone nei dettagli il problema. 

In pratica si è passati dalle 65/70 visite al giorno nel mese di marzo, alle circa 150 di questi giorni. Un dato, ahinoi, nettamente in controdentenza perché, al contrario, il personale sanitario scarseggia e chiede di andare in ferie. Esempio: il Pronto soccorso sulla via per Alezio risulta il più disastrato, avendo perso per strada cinque medici fra dimissioni e cambio di incarichi. Per fortuna, a ferragosto, ne sono stati assegnati due per tre mesi . Oggi quindi i medici in servizio sono otto (sui tredici previsti).

Capitolo infermieri. Una categoria che, più del medico, deve correre dietro alle esigenze dei pazienti, specie quando il caldo richiede interventi d'urgenza. La situazione diventa a dir poco drammatica: ve ne sono soltanto quindici su una pianta organica che, al contrario, ne prevede ventitre. Cinque per turno a gestire pazienti in giro per le “Torri”, all’altro capo del pronto soccorso, come la Radiologia..

Al di là dei numeri, la caratteristica delle difficoltà di gestione del pronto soccorso gallipolino risiede nella tipologia degli accessi, visto che da oltre due mesi la "Perla dello Ionio" ospita lo sballo giovanile e le intemperanze delle discoteche. Che, in soldoni, significa continui arrivi di impasticcati, ubriachi e scompensati.

Eppure, secondo quando sostiene il primario, Antiono Girau, a Gallipoli i disagi non sono rintracciabili tanto nel raddoppio delle presenze turisiche: «Anche a Copertino d’estate si raddoppia – conferma Girau – però si tratta dell’incidente, la puntura, la fasciatuta. Qua invece siamo di fronte ai giovani. C’è l’intossicato e l’alcolista che sono difficili da gestire. Quando arriva uno in agitazione, da sballo, occorrono 4-5 persone per fermarlo. Inoltre – aggiunge – è un malato che spesso non si riesce a definire e va trattenuto e gestito con personale di sorveglianza anche la sera. Il dolore toracico e addominale, il trauma cranico, vanno osservati. Diventa un’organizzazione complessa».

Fortuna che, a conti fatti, ad evitare il rischio di default nei mesi scorsi sono stati gli straordinari del personale e la buona volontà degli operatori. In ogni caso, i due  medici giunti ieri rappresentano una vera e propria manna dal cielo. «Anche con gli infermieri ci siamo arrangiati – sottolinea Girau – la direzione aveva fatto l’elenco di operatori di altri reparti che si erano prestati per fare dello straordinario».

A Gallipoli arrivano i pazienti del bacino di Racale (Torre Suda), Taviano (Mancaversa) e Melissano (in condominio con Casarano). Dall’area nord afferiscono gli utenti da Galatone, Sannicola, Nardò e relative marine.

Eppure, nonostante le innumerevoli difficoltà, non mancano i motivi di soddisfazione. «Anche da noi, come al “Vito Fazzi”, il paziente in codice verde è costretto ad aspettare anche 3 – 4 ore – ammette sempre il dottore Girau – Ma non abbiamo avuto molti scalmanati. Buona parte dei nostri pazienti sono settentrionali; abituati alla disciplina della pazienza e al rispetto delle regole. E quando vanno via ci ringraziano per il trattamento che hanno ricevuto. Non mi lamento – aggiunge soddisfatto e con modestia – è tutto merito degli utenti».



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