‘Mucca pazza’, spunta la pista delle trasfusioni di sangue. La Regione chiede approfondimenti urgenti

In merito al decesso della donna di Parabita e del 67enne di Giuggianello a causa della malattia Creutzfeldt-Jakob, la Regione ha richiesto all’Azienda Sanitaria Locale di Lecce, di compiere una serie di indagini per appurare se i due avessero subito trasfusioni.

È la notizia sanitaria più battuta negli ultimi giorni. Parliamo dei due decessi, avvenuti nel Salento: una donna di 49 anni e un uomo di 67 anni di Giuggianello, morti a causa della malattia Creutzfeldt-Jakob, il cosiddetto morbo della Mucca Pazza.
 
“Fino ad oggi nessun caso della sindrome in questione verificatosi nel Salento è ascrivibile alla forma di origine alimentare. I dati fanno pensare  alla presenza di un cluster specifico nel basso Salento, meritevole di approfondimento e la quota non trascurabile dei casi legati a cause genetiche o sporadiche e ignote rende necessaria un’analisi mirata e urgente di concerto con l'Istituto Superiore di Sanità", si è affrettato a far sapere il Direttore Generale della Asl di Lecce, Giovanni Gorgoni.
 
Ma una novità sorge in queste ultime ore. Il sospetto, o meglio la possibilità, che i casi di “mucca pazza” registrati nel Basso Salento nel giro di una settimana possano essere riconducibili a eventuali trasfusioni di sangue che i due pazienti deceduti potrebbero aver subito anche molti anni fa, è venuto ai funzionari dell’Assessorato alla Salute di Bari.
 
Da qui è partita una comunicazione urgente diretta al Servizio immuno-trasfusionale della Asl di Lecce, non si esclude, però, che all’Istituto superiore di Sanità di Roma, preoccupati dell’alta media di casi nel Salento, abbiano allertato la Regione Puglia.
A rendere nota la notizia l’associazione di solidarietà “Salute Salento”.
 
In ogni caso è stato messo in atto un ordine di servizio molto chiaro: il responsabile del Simt, il servizio trasfusionale della Asl, Fernando Valentino, dovrà mettersi immediatamente sulle tracce delle cartelle cliniche dei due colpiti dalla malattia di Creutzfeldt-Jakob.
 
Nella mattinata di ieri il dottore Valentino è stato ricevuto dal direttore generale Giovanni Gorgoni, destinatario della stessa comunicazione urgente.
 
L’indagine avviata dalla Regione riguarderà anche le caratteristiche degli esami immuno-isto-chimici effettuati a Bologna. Ma soprattutto si dovrà andare a verificare nei minimi dettagli se i due soggetti abbiano subito trasfusioni in passato o abbiano donato il sangue.
 
Finora il sospetto che questa malattia possa essere trasmessa con il sangue era rimasto decisamente remoto. Da 2-3 anni invece, in Gran Bretagna si è scoperta una nuova variante del vecchio ceppo della Creutzfeldt-Jakob , che uno studio ha segnalato come possibile veicolo di trasmissione della malattia, attraverso il sangue.
 
Una eventualità, quella delle trasfusioni di sangue, di cui i comunicati diffusi dalla Asl di Lecce non avevano tenuto conto. Questo obbliga a un approfondimento per appurare se queste persone non sono state a sottoposte trasfusioni  di sangue, di globuli rossi, di plasma o piastrine.



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