Solo qualche giorno fa, la sua richiesta d’aiuto aveva fatto il giro di tutte le testate locali e nazionali. Tommaso Prima, 45enne originario di Trepuzzi, aveva dovuto fare i conti con un problema che sembrava insormontabile: il suo medico, infatti, gli aveva consigliato di fare una Tac a causa di alcuni problemi alla schiena. Ma in Puglia, come in tutto il resto del Meridione, era impossibile! Il motivo? La sua stazza: l’uomo, infatti, invalido al 100%, pesa quasi 200kg. Insomma, mancavano le strumentazioni diagnostiche tarate per i grandi obesi. Poi il lieto epilogo, una struttura privata di Lecce lo aveva contattato invitandolo, gratuitamente, a fare la Tac con un macchinario tarato però sino a 150 chili. Dopo la disavventura che lo aveva spinto a raccontare l’accaduto ai giornali, Tommaso Prima aveva vinto la sua battaglia. Una battaglia.
Perché il 45enne non si è arreso e spinto dai tantissimi messaggi e telefonate ricevute in questi giorni ha deciso di scrivere al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e al Ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin proprio per denunciar il grave disservizio che lo ha interessato in prima persona. La sua è la voce di migliaia di persone costrette a fare i conti con questo tipo di problema: «la nostra vita è in pericolo, perciò ho deciso di scrivere» ha raccontato il 45enne «cosa dovremmo fare in caso di emergenza quando si sa che non è possibile effettuare una risonanza magnetica per over 160 kili in tutto il meridione d'Italia?».
Una domanda lecita, più che lecita che ora aspetta di ricevere solo una risposta. Per lui e per le migliaia di persone obese costretti a spostarsi al Nord per eseguire l'esame diagnostico. Se possono, quando possono.
