Sono anni ormai che si parla di Yannik Sinner come di un predestinato. Ma dal parlarne al diventarlo ce ne passa. Eppure quel momento preciso, quel momento in cui nasce una stella, sembra essere finalmente sbocciato. Con la vittoria in tre set (6-3, 6-7, 6-1) sul russo Medvedev, Sinner, italiano d’Alto Adige, giunge dritto dritto alla finale delle Atp Finals senza aver perso nemmeno un incontro e dopo aver schiacciato il greco Tsitsipas, il serbo Djokovic, il danese Rune e Medvedev in semifinale appunto.
Un campione atipico il nostro, un antidivo piuttosto. Umile, semplice, timido fuori dal rettangolo di gioco. Concentrato, maturo, serio in campo, capace di neutralizzare i suoi passaggi a vuoto approfittando in maniera feroce di quelli altrui.
Malgrado un fisico gracilino, Sinner è cresciuto tantissimo negli ultimi dodici mesi arrivando al quarto posto della classifica mondiale, con ampie possibilità di scalare la graduatoria comandata da Nole Djokovic, il cannibale, che comunque vada la sua esperienza a Torino chiuderà al primo posto della classifica Atp.
Ma Sinner ha fatto di più di una semplice marcia trionfale sportiva. Ha riavvicinato gli Italiani al tennis, li ha tenuti incollati allo schermo in maniera festosa come dicono i dati Auditel delle telecronache condotte da Marco Fiocchetti e Adriano Panatta. È la dimostrazione che gli sport in chiaro, fuori dal circuito delle pay tv, quando ci sono campioni che sanno entusiasmare, avvicinano la gente allo sport, tengono le famiglie unite dal collante del tifo, portano gioia.
Auguri allora a Sinner per la finale, ma comunque vada questo suo torneo è stato un successo.