Dopo aver centrato il terzo pareggio consecutivo sabato scorso con il Catania, ieri il Lecce ha trovato sul suo cammino gli ostici cugini foggiani nel terzo derby della stagione.
Così come i Salentini anche i Dauni hanno allestito una squadra competitiva sicuramente candidata a fare il salto di qualità, ma il loro inizio di stagione è stato altalenante come quello dei giallorossi d'altronde, quest'ultimi sono, infatti, ancora a secco di vittorie tra le mura amiche. Gli spettri di un passato molto recente affiorano dagli inferi per ricordare, semmai ce ne fosse bisogno, che proprio lo stadio "Zaccheria", nello scorso campionato, fu, ed è stato anche quest'anno per il Lecce, un vero e proprio incubo.
Il tecnico di Alcamo, anche ieri, si è visto costretto ad allestire una formazione di emergenza anche se in extremis ha recuperato Curiale che non è partito titolare, per il resto conferma inspiegabilmente il reparto offensivo con Diop e Doumbia, lasciando in panchina il magiaro Vecsei.
I primi dieci minuti di gioco evidenziano una lunga fase di studio con una occasione per parte: al 3° Iammello viene anticipato per un soffio in area da Perucchini e cinque minuti più tardi Diop anticipa Narciso, ma il suo tocco di esterno si perde a lato. Al 11° Coletti per il Foggia prova da trenta metri su calcio di punizione, ma il tiro finisce alto sulla traversa. Sono ancora i Dauni a farsi pericolosi in area giallorossa con Iammello che su servizio di Sarno prova ad incrociare con il destro, ma non trova lo specchio della porta. Al 17° è sempre Iammello, una spina nel fianco per la difesa salentina, ad avere tra i piedi la palla del vantaggio, ma non si fa trovare pronto per ribadire a rete. Al 18° Surraco è il primo della lista ad essere ammonito. Al 22° Diop, per poco, con una zampata, non beffa l'estremo difensore foggiano il quale risponde prontamente d'istinto al velenoso tocco dell'ex Torino. Al 28° il Foggia recrimina per un calcio di rigore per tocco di mano in area di Doumbia, ma il direttore di gara non è dello stesso parere e opta per l'involontarietà. Al 30° su calcio dalla bandierina di Surraco, Diop di testa impegna seriamente Narciso. Al 33° arriva il secondo giallo della partita: a farsi ammonire è Freddi. Al 34° il Foggia si porta in vantaggio su calcio di punizione di Sarno. Dalla distanza di circa 25 metri, dopo una maldestra deviazione di Surraco, il pallone si insacca alle spalle di Perucchini. Al 38° Doumbia, in area ospite, ha la palla del potenziale pareggio, ma la spreca, come accade ormai da qualche domenica, con un tiro a giro che termina lontano dai pali difesi da Narciso. La fine dei primi 45 minuti mette a nudo i limiti della squadra di Asta che non ha saputo reagire al gol subito e che anzi, ha rischiato più volte di incassare la seconda marcatura sui capovolgimenti di fronte. Non brilla Lepore sulla fascia e tantomeno il reparto offensivo, quasi mai pericoloso. La difesa ha provato a metterci più di qualche pezza, ma nulla ha potuto sulla deviazione di Surraco. A centrocampo regge stranamente Suciu in fase di fraseggio con i compagni, ma il resto del reparto è da dimenticare.
Inizia il secondo tempo e al 46° Freddi si fa aggirare come un birillo dal suo diretto avversario e senza complimenti lo butta giù guadagnandosi il secondo giallo e l'uscita anzitempo dal terreno di gioco lasciando, in un momento così delicato, la squadra in inferiorità numerica. Ad incaricarsi di battere la punizione per il Foggia è Gigliotti che insacca imparabilmente sulla sinistra di Perucchini per il 2 a 0. Al 51° Asta si ricorda di avere in panchina Papini e lo butta nella mischia per un impalpabile Surraco. Tre minuti più tardi De Zerbi manda in campo Agostana per Maza. Subito dopo Curiale rileva Diop ed è proprio in neo entrato ad andare subito in rete ma Mainardi annulla per fuorigioco su segnalazione dell'assistente di linea. Il Lecce è in balia dello tsunami foggiano e al 65° arriva puntuale l'onda che travolge per la terza volta Perucchini che nulla può sul tiro di Agnelli per il momentaneo 3 a 0. Al 79° Floriano non fa sconti e sul preciso passaggio di Sarno porta a quattro le marcature per il Foggia. Al 80° Asta si avvede, finalmente, di un inconcludente Doumbia e lo sostituisce con il magiaro Vecsei, ma il risultato non cambia.
Il tecnico di Alcamo pasticcia con la formazione da mandare in campo cercando di correggerla a partita ormai compromessa, ma è troppo tardi. Addio sogni di gloria? Il Lecce, allo stato attuale, è in piena zona retrocessione è la promozione diretta rimane, almeno per il momento, un miraggio.
Ivan Vedruccio
