
Per fortuna che c’è il Var per gli arbitri, perché a volte a rivedere i replay in tv da casa sembra davvero impossibile arbitrare senza il supporto della tecnologia.
Ed è così che, fischiando un fallo di mano inesistente del difensore del Lecce Gendrey, Maria Sole Ferrieri Caputi, indicando il dischetto, domenica scorsa ha rischiato non solo di danneggiare la squadra giallorossa ma soprattutto se stessa, perché nella scorsa stagione la dirigenza dell’AIA ha dato prova di estrema severità in ordine a certi errori.
Il Var controlla e interviene, e così il rigore viene cancellato, ma non per il tocco di mano che non c’è stato (era una deviazione di coscia) ma per fuorigioco, una posizione irregolare di un giocatore della Fiorentina.
L’intervento degli arbitri Var, quindi, è stato più che provvidenziale, a differenza di quanto avvenne nella scorsa stagione in Lecce-Monza quando il Var rimase silente, senza che l’arbitro Pairetto lo interpellasse per ben due volte, nonostante due evidentissimi tocchi di mano in area da parte di calciatori del Monza. Decisione che condizionò il risultato finale.
Come l’altra sera la decisione dell’arbitro Di Bello ha condizionato il risultato finale di Juventus – Bologna, un errore marchiano che certamente costerà uno stop probabilmente lungo al fischietto di origini pugliesi.
Non è facile arbitrare oggi, lo sappiamo, ma proprio per questo bisogna essere rigorosi, accurati e sempre più preparati. E siamo solo all’inizio del campionato.
(Immagine tratta dal web)