Serie A, la Lega vuole tornare a giocare ma rimette tutto al Governo: “ci adatteremo”

Per la prima volta la Lega non preme sull’acceleratore: “vorremo tornare tutti alla normalità – scrivono le società – ma ci atterremo alle indicazioni del Governo”.

Nelle intenzioni la volontà di voler portare a termine la stagione; nei fatti, per la prima volta, una sorta di resa. La Lega Serie A si è riunita questa mattina in una nuova Assemblea e, a quasi due mesi dallo stop del campionato, ha espresso un pensiero forse inedito: “deciderà il Governo, noi ci adatteremo”.

Dopo settimane intere di forti pressioni, oggi il Presidente di Lega Paolo Dal Pino ha riportato in riunione la disponibilità a un dialogo col Governo “in ottica costruttiva e collaborativa”, ottenendo su tale posizione la piena condivisione da parte di tutte le Società.

Un dialogo attraverso il quale studiare se e come far concludere la stagione: mancano 12 giornate al termine (per alcune squadre 13), entro agosto la UEFA vorrebbe far disputare le fasi finale di Champion’s ed Europa League, e oltre una certa data non si può andare.

Apprezzo molto le parole del Ministro Spadafora e il suo appello – ha affermato Dal Pino. Da parte della Lega Serie A c’è stata e sempre ci sarà disponibilità a un dialogo costruttivo, nella certezza che il lavoro del Ministro dello sport e il nostro non possano che mirare a un bene comune nella sua accezione più ampia. È un momento tremendo per il Paese e per il mondo, solo uniti e compatti se ne uscirà insieme”.

La data a cui tutti guardano, ormai, è quella del 18 maggio: solo allora potrebbero riprendere gli allenamenti di squadra.

“Come tutti gli italiani vorremmo tornare a lavorare e a vivere la nostra vita quanto prima – spiega ancora Dal Pino. Naturale che la Lega voglia giocare a pallone, sarebbe contro natura dire il contrario. Chi ha un mestiere vorrebbe sempre continuare a farlo. Se sarà possibile farlo rispettando norme e protocolli sanitari, bene. Altrimenti ci atterremo rigorosamente, come abbiamo sempre fatto, alle decisioni del Governo. Il Ministro può avere certezza del nostro spirito costruttivo e collaborativo e che la mia sintonia con il presidente della FIGC Gravina è assoluta”.

Peccato, però, che a Spadafora i protocolli stilati dalla FIGC non convincono a pieno e il resto del Governo e della comunità scientifica sconsiglia il ritorno in campo. In altri stati i campionati hanno già scritto la parola fine e ora anche i vertici del calcio italiano valutano seriamente lo stop definitivo.

Resta, però, il nodo sulle modalità e sulle conseguenze dell’interruzione finale anticipata.



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