Il tifo in astratto è un’aberrazione. Spesso, infatti, sentiamo dire che si tifa la maglia, ma questa è un’espressione priva di senso, perché la maglia è indossata da persone in carne ed ossa, e sono loro che contano.
Le astrazioni non fanno la storia, e anche il più serio e distaccato degli appassionati non può girarsi dall’altra parte dinanzi ad un gran gol o a una bella giocata. Si fa il tifo per i giocatori che giocano. E quello per la squadra della propria città non è mai frutto esclusivo di un meccanismo di immedesimazione territoriale o di cieco campanilismo, è qualcosa di più.
I veri sportivi si appassionano al pilota, non alla macchina, nell’automobilismo, i grandi sportivi, nel calcio, ammirano gli allenatori per il loro carisma e i giocatori per il loro talento, tanto che da ragazzi era l’amore per un giocatore a farti diventare tifoso di questa o quella squadra.
Insomma, dove scorre sangue nelle vene, viene sempre prima l’uomo e poi tutto il resto.
