Lecce, parla Rossettini: “Febbre alta e mal di testa ma niente covid. Tutta colpa di una zanzara”

Sarebbe dovuto alla puntura di una zanzara tropicale o di un insetto la causa dello stop del difensore giallorosso. Tra qualche giorno l’esito esatto.

Il ritorno dalla trasferta di Torino, la febbre altissima e il mal di testa che nonostante i farmaci non passavano, il trasferimento in ospedale, prima nel Salento e poi a Padova, gli esami, covid compreso, dall’esito negativo, la difficoltà nello stabilire la diagnosi, poi, ieri la svolta. A provocare il tutto potrebbe essere stata la puntura di una zanzara tropicale o un insetto, anche se ancora si attende l’esito degli ultimi test per conoscere la giusta causa.

Sono stati momenti difficili quelli che negli ultimi 15 giorni ha trascorso Luca Rossettini, centrale ex Chievo Verona, in forza da questa stagione ai giallorossi. Adesso, però, il peggio sembra essere alle spalle e il difensore ha fatto ritorno in città per proseguire le cure e cercare, prima della fine del campionato, di tornare in campo e dare una mano ai compagni nella corsa quasi impossibile alla salvezza.

Sto meglio sono in fase di ripresa, i sintomi che ho avvertito stanno via via scomparendo e sono rientrato a Lecce per iniziare il recupero e cercare di mettermi il prima possibile a disposizione del mister e della squadra”, afferma il calciatore.

Febbre alta, brividi e mal di testa

“Dopo la partita contro la Juventus – racconta – sono rientrato nel Salento e, a tarda notte, intorno alle 4.00, sono andato a letto. Trascorse due ore ho iniziato ad accusare febbre alta, brividi di freddo e forte mal di testa. La mattina, quindi, chiaramente preoccupato visto il periodo particolare che abbiamo vissuto, ho chiamato il medico, è venuto a visitarmi e ho iniziato la terapia farmacologica. Il giorno successivo, poi, ho fatto tampone e analisi del sangue che sono risultati negativi.

Nonostante i farmaci, però, i sintomi hanno continuato a persistere e li gestivo con antidolorifici e ghiaccio, ma dopo qualche giorno, non riuscendo a governare la situazione da casa, mi ha visitato il dott. Tundo dell’Ospedale di Galatina che ha deciso di ricoverarmi. In ospedale ho svolto una serie di esami di controllo che immediatamente hanno dato esito negativo. Sono stato alcuni giorni ricoverato, poi, di concerto con il dottore, ho deciso di ricoverarmi a Padova presso il reparto di malattie infettive, dove, la dottoressa Cattelan, mi ha tenuto quattro giorni compiendo nuovamente tutti gli esami che fino a ieri sono risultati negativi un po’ su tutto. Poi, sempre ieri, sono arrivati gli ultimi esiti che hanno evidenziato un’infezione dovuta probabilmente alla puntura di una zanzara di tipo tropicale, ma non voglio dire il nome, perché, fino a quando non avremo conferma relativamente agli ultimi prelievi, non penso sia giusto, ma una volta avuto l’esito si potrebbe avere conferma della causa. Negli ultimi quattro/cinque giorni i sintomi sono scomparsi sono in ripresa e il peggio è passato”.

Periodo difficile e affetto dei tifosi

“È stato un periodo abbastanza difficile, ero lontano dagli affetti, ma questo sotto un certo punto di vista mi rassicurava, visto che non potevo essere un pericolo per alcuno, poi i medici mi hanno tranquillizzato subito, perché dai sintomi che avevo non si trattava di qualcosa di trasmissibile, ma di qualcosa di virale trasportata da un vettore o da un insetto, anche se ancora non abbiamo la certezza.

Gli attestati di affetto dei tifosi mi hanno fatto molto piacere, perché si riesce anche a dare il giusto valore alle cose. Tra tutti la lettera di un ragazzo di 28 anni, fattami recapitare dal Presidente, mi è stata molto d’aiuto. Mi ha scritto che lui era costretto a fare avanti e indietro dagli ospedali, che capiva la sofferenza che stavo provando, a maggior ragione visto il fatto che non si comprendeva quel che stesse succedendo e che mi avrebbe ricordato nelle sue preghiere. Questo mi ha molto commosso. In tanti, però, erano preoccupati per la situazione, perché le notizie erano abbastanza frammentarie, o confuse. Questo aiuta in maniera concreta e si sente veramente.

Spero che questa esperienza mi faccia cambiare in meglio, al momento mi ha fatto cambiare il modo di guardare mia moglie, i miei figli che non vedevo da un po’ di tempo, perché una persona le cose importanti le comprende nei momenti difficili”.



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