Il Lecce espugna il rettangolo di gioco della Juve Stabia con una grande prestazione nella seconda frazione di gioco. Confusionario e impacciato nella prima parte, guardingo e pronto a ripartire nella ripresa.
Una prova sicuramente da incorniciare per la formazione di mister Padalino che ha giocato da grande squadra mostrando una totale metamorfosi rispetto alla gara di domenica disputata in casa contro il Cosenza. Su tutti le prove di Tsonev a centrocampo entrato solo nella ripresa e Caturano inarrestabile in avanti.
È un peccato che questa squadra alterni prestazioni stupende come questa contro una delle migliori formazioni del torneo ad altre che lasciano di stucco. Se i giallorossi giocano in questa maniera significa che la sostanza c’è e bisogna solamente trovare la giusta continuità. Il calcio è davvero un arcano, quando nessuno avrebbe puntato un centesimo sulla vittoria finale dei salentini al termine del primo tempo, ecco che il Lecce sfodera, nei secondi 45 minuti, una performance da premio oscar sia per cinismo, carattere e cuore.
Sul sintetico di Castellammare di Stabia a dirigere l'incontro è il Sig. Balice di Termoli che con estrema professionalità ha arbitrato una gara difficile sotto l'aspetto agonistico sedando sul nascere, senza sventolare troppi cartellini gialli e rossi, ogni tentativo di reazione da parte dei calciatori. Davvero bravo! La partita è al cardiopalmo e già al primo minuto il Lecce va vicino al vantaggio con Lepore che dopo un'uscita spericolata di Russo fuori area, il Capitano giallorosso scaglia un tiro da 30 metri e solo il provvidenziale intervento di un difensore, a porta vuota, gli nega la gioia del goal. Due minuti più tardi è Caturano a mettere i brividi all'estremo locale ma la palla sorvola di pochissimo la traversa. Al 4° però ad andare in vantaggio sono i padroni di casa dopo che Sandomenico si beve tutto d'un fiato Cosenza in velocità e sul successivo cross in area, Kanoutè anticipa tutta la difesa giallorossa e sigla con un tocco da bigliardo il vantaggio. Al 16° Caturano prova da dentro l'area a sorprendere Russo con un tiro per la verità poco convincente ma l'estremo locale para agevolmente. Sul capovolgimento di fronte Lepore perde palla sulla mediana ma Kanautè, ben servito da un suo compagno, si fa anticipare da Gomis in una uscita disperata. Il Lecce soffre maledettamente sulle fasce tant'è vero che Cosenza e l'ex Contessa fanno fatica a contenere gli assalti degli avanti ospiti. Infatti al 23° arriva la prima ammonizione dell'incontro e a farne le spese è proprio Cosenza per atterramento di Kanautè. Al 35° i campani sfiorano la rete del raddoppio sempre con l'onnipresente Kanautè che lasciato solo in area da Contessa (da dimenticare la sua prestazione dei primi 45 minuti) di testa colpisce la sfera col pallone di poco al lato. Al 37° la Juve Stabia con Izzillo raddoppia ma nella circostanza, il tiro calciato da 30 metri dallo stabiese che si è poi spegne nella rete giallorossa, Gomis non è immune da colpe. Il Lecce accusa il colpo del doppio ko e non reagisce, rimane basito senza capire cosa stia succedendo e solo al 39° con Fiordilino si scuote ma il suo tiro sorvola di poco la traversa. Al 45° in punto l'arbitro decreta la fine del primo tempo con i campani meritatamente in vantaggio per due reti a zero.
Lecce apatico che non reagisce al gol del vantaggio di Kanautè anzi si chiude nella propria metà campo prestando il fianco agli avversari i giallorossi non riescono quasi mai a scavalcare il centrocampo se non con lanci lunghi e imprecisi. Cosenza e Contessa non c'è la fanno ad avere quasi mai ragione dei loro diretti avversari e spesso sono indotti a commettere fallo. Si rivedono, anche in questa prima frazione, gli errori frequenti da parte dei salentini in fase di fraseggio con passaggi imprecisi e talvolta, davvero confusionari che non gli consentono di imbastire azioni pericolose nei pressi di Russo.
Padalino nella seconda frazione di gioco corre ai ripari al 51° con Tsonev che rileva Mancosu e tre minuti più tardi è Lepore a finire sul taccuino dei cattivi. Il Lecce appare trasformato e al 58° i giallorossi accorciano le distanze con una prodezza di Pacilli che ben servito da Torromino sferra una stoccata, da posizione defilata, che non dà scampo a Russo. Mister Fontana manda in panchina Ripa al suo posto Del Sante. Al 62° Contessa si riscatta dalla deludente prestazione e anticipa di un soffio Sandomenico sul punto di battere a rete. Seconda sostituzione per il Lecce dentro Doumbia fuori Torromino. Avvicendamento azzeccato da Padalino, infatti il franco-maliano raccoglie in area un palla vacante ed è pronto a servire Tsonev che dal limite batte inesorabilmente il salentino Russo. Al 74° dentro Arrigoni fuori l'ottimo Pacilli. Al 83° e al 84° Juve Stabia vicino al vantaggio: prima è Del Sante che in rovesciata impegna Gomes e poi Marotta, subentrato a Kanautè al 82°, dal limite spara di poco alto sulla traversa. Al 89° Caturano si sveglia dal lungo letargo ed il Lecce trova il goal del vantaggio con il bomber di Scampia che da vero "rapinatore" si fa trovare al posto giusto nel momento giusto e raccoglie di testa una corta respinta di Russo su tiro di Lepore per il definitivo 2 a 3.
Juve Stabia che per quanto si è visto in campo non avrebbe certo meritato la sconfitta, forse, il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Dal canto suo il Lecce coglie una vittoria davvero insperata ma si sa nel calcio nulla è dato per scontato, ieri la dea bendata è stata dalla parte dei salentini che hanno saputo adeguatamente sfruttare tutte le occasioni da rete e domenica, dopo 24 anni ritorna il derby sul Golfo, infatti il Lecce sarà di scena allo "Jacovone" contro i cugini tarantini: vietato sbagliare!
Ivan Vedruccio
