Da “proprio alla Cremonese” a “Capitano ci mancherai”, l’addio di Baschirotto che fa discutere

Federico Baschirotto saluta il Lecce. Il difensore, simbolo di attaccamento alla maglia, ha ricevuto il via libera dalla società giallorossa per sostenere le visite mediche con la Cremonese.

È una notizia che fa rumore e che divide, quella che arriva dal ritiro dell’U.S. Lecce: Federico Baschirotto è stato autorizzato dalla società a sostenere le visite mediche con la Cremonese. Il difensore chiude così la sua avventura in giallorosso e apren, con amarezza per la piazza, un nuovo capitolo in una squadra che sarà una diretta concorrente per la salvezza.

La reazione del tifo leccese non si è fatta attendere, ed è tutt’altro che unanime. Se da un lato c’è chi prova a razionalizzare l’addio con parole di riconoscenza per l’impegno, la serietà e il cuore messi in campo dal centrale veneto in questi anni, dall’altro monta una delusione profonda, difficile da nascondere per l’addio del roccioso difensore.

Baschirotto non era solo un difensore. Era diventato una bandiera. Un simbolo di attaccamento alla maglia, di lotta, di spirito operaio. Un uomo che in campo dava tutto, incarnando perfettamente l’identità di una squadra che ha fatto della fatica e del sacrificio la propria cifra tecnica e morale.

Ma ciò che brucia di più ai tifosi non è solo l’addio. È la destinazione. La Cremonese, infatti, non è una qualsiasi: è una delle squadre che il Lecce si troverà a fronteggiare nel duello per la permanenza in Serie A. Cedere un leader difensivo a una rivale diretta, a pochi giorni dall’inizio del campionato, appare per molti come un errore strategico, se non addirittura un atto inspiegabile. E c’è anche chi, con maturità, ringrazia il difensore per quanto fatto, riconoscendo il suo contributo decisivo nelle ultime stagioni, compresa la salvezza conquistata con sudore.

I social, nel giro di poche ore, si sono trasformati in un fiume di reazioni amare: “Non ci credo, alla Cremonese? Proprio a loro?”, scrive un tifoso su X. “Era il nostro guerriero, lo abbiamo perso e rinforziamo chi ci vorrà superare in classifica. Che senso ha?”, incalza un altro.

A tutto questo si somma un velo di disillusione, quello che accompagna i momenti in cui i tifosi si rendono conto che il calcio romantico ha lasciato spazio a logiche di mercato, dinamiche contrattuali e scelte che guardano oltre il legame affettivo.

Per quanto comprensibile possa essere la volontà del calciatore di cercare una nuova avventura — magari con un contratto più lungo o condizioni più vantaggiose — resta difficile, per il cuore della piazza leccese, accettare l’idea che uno dei suoi condottieri difenderà ora i colori grigiorossi, magari proprio contro il Lecce, in uno scontro diretto che potrebbe pesare moltissimo nella corsa salvezza.

La società, al momento, non ha aggiunto altri dettagli oltre alla nota che autorizza Baschirotto a sostenere le visite. Ma il silenzio non placa le emozioni.

In mezzo a tutto questo, c’è una certezza: Baschirotto, per Lecce, non sarà mai un nome qualsiasi. Ha lottato, ha trascinato, ha fatto innamorare. E proprio per questo, il suo addio fa ancora più male. A Baschirotto va l’augurio di continuare a lottare come ha sempre fatto. Anche se con altri colori addosso.