Calciatori pugliesi: la top 10

Sono tantissimi I giocatori pugliesi che nel corso degli anni hanno calcato I più prestigiosi palcoscenici dei tornei nazionali e internazionali.

La Puglia, terra di calciatori. L’eccellente scuola calcistica pugliese da lustri sforna calciatori di alto livello che hanno lasciato una traccia nel mondo del calcio professionistico e che, in alcuni casi, sono entrati nella storia di uno degli sport più amati al mondo.

Trovare 10 giocatori, tra i tanti che hanno calcato i campi di A, non è affatto complicato; al contrario, molti di questi sono ancora ben presenti nella mente degli appassionati.

E cominciamo dunque la nostra carrellata con i difensori: impossibile non citare per primo Marco Materazzi, protagonista con l’Inter e con la Nazionale. Cresciuto nella Lazio, dopo aver indossato la maglia di diverse squadre del sud Italia approda al Perugia, dove resta un paio d’anni, e poi all’Everton, in Inghilterra, in cui gioca una sola stagione. Rientrato al Perugia, ci resta un anno soltanto per poi fare il grande salto: la maglia dell’Inter diventerà la sua seconda pelle. In nerazzurro vince diversi scudetti e la Champions League, affermandosi come difensore rude ma capace, tecnicamente e atleticamente di ottimo livello.
Il Mondiale del 2006, vinto da protagonista, è la ciliegina sulla torta di una carriera invidiabile.

Altro difensore nato in terra di Puglia è l’esterno Antonio Benarrivo, che ha legato le sue fortune al Parma degli anni ‘90, una squadra capace di sorprendere per risultati e gioco. L’esterno, un terzino fluidificante capace di fare entrambe le fasi, è stato nella rosa della Nazionale di Sacchi al Mondiale 1994, sconfitta ai rigori dal Brasile.

Passando al centrocampo, tra i giocatori che hanno avuto una carriera di alto livello troviamo Antonio Conte, giocatore e allenatore vincente, attuale tecnico dell’Inter che, secondo le quote Serie A, è una delle candidate alla vittoria dello scudetto.

Da calciatore, Conte è stato uno dei simboli della Juventus, dove ha giocato dal 1991 al 2004, vincendo, tra gli altri, 5 scudetti, una Coppa Uefa e una Champions. Centrocampista duttile, ottimo incursore, grintoso ma dotato di buona tecnica, Conte faceva dell’agonismo la sua principale caratteristica. Oggi, da allenatore, pretende dai suoi giocatori il massimo dell’impegno e disciplina tattica, dal primo all’ultimo minuto: così è riuscito a vincere sia con la Juventus che con il Chelsea e a diventare uno dei tecnici più apprezzati del panorama mondiale. L’Inter si è affidata a lui per tornare alla vittoria dopo diversi anni.

Un nome che non può mancare nella top 10 dei calciatori pugliesi è indubbiamente Franco Causio, il Barone, ala formidabile, innamorato dei colori bianconeri: Juventus e Udinese sono infatti le squadre dove ha vissuto i momenti più belli della sua carriera, anche se le sue doti emergono già a Palermo, dove l’allenatore Di Bella ne intuisce il potenziale.
Alla Juventus vince la bellezza di sei scudetti, una Coppa Italia e una Coppa Uefa, ma la vittoria più prestigiosa è quella del Mondiale 1982, quando fa parte della leggendaria rosa agli ordini di Bearzot. L’immagine della partita di carte con il presidente Pertini, a cui partecipa anche Causio, rimarrà per sempre nella storia del nostro calcio.

Altra ala che merita una menzione è Francesco Moriero, esterno di grande corsa e di ottima tecnica, dalle doti acrobatiche fuori dalla norma. Il meglio l’ha dato con le maglie del Cagliari, della Roma e dell’Inter, dove ha vinto una Coppa Uefa ed è andato vicino alla vittoria dello Scudetto. Memorabile un suo assist a Ronaldo il fenomeno durante un derby vinto contro il Milan.

Passando ai giorni nostri, non si può non citare il talentuoso Gaetano Castrovilli, nato a Canosa di Puglia e attualmente in forza alla Fiorentina. Il classe 1997 viene considerato uno dei talenti emergenti del nostro calcio, un centrocampista veloce e tecnico che può ricoprire più ruoli. Le sue capacità sono state notate anche da Roberto Mancini, tecnico della Nazionale, che l’ha più volte convocato in azzurro. Su di lui si dice un gran bene, e la speranza è che confermi le ottime premesse.

E a proposito di talento, di talento enorme, non possiamo non citare il nome di Antonio Cassano, uno dei migliori calciatori italiani degli ultimi 30 anni, campione mai del tutto affermato che ha però regalato alcune delle giocate e dei gol più belli che la memoria ricordi.

El Pibe de Bari Cassano mostra le sue capacità al mondo il 18 dicembre 1999, quando, non ancora diciottenne, segna un gol spettacolare all’Inter di Lippi. Di lì in poi, una serie di cadute e risalite: il passaggio alla Roma, nel 2001, dove resta per cinque anni, poi l’approdo al Real Madrid, esperienza negativa durata un solo anno; il ritorno in A, alla Sampdoria, dove grazie a Del Neri e in coppia con Pazzini, si toglie la soddisfazione di portare i blucerchiati in Champions League. Poi il litigio con Garrone, il Milan e l’Europeo 2012 da protagonista, il passaggio alla squadra del cuore, l’Inter, e le ultime avventure tra Parma, Samp e Verona.

Il rimpianto di quello che sarebbe potuto essere con più continuità e disciplina non cancella le tante prodezze di Antonio Cassano, un giocatore dalla tecnica superba e visione di gioco cristallina, che vedeva spiragli là dove altri vedevano muri.

Attaccante prolifico, Nicola Amoruso ha segnato caterve di gol con tantissime maglie diverse, 13 tra A e B, tra cui quella prestigiosa della Juventus. 128 reti in A, eccellente attaccante “di scorta”, Amoruso ha fatto il suo ovunque sia andato, ma la squadra a cui resta più legato è senza dubbio la Reggina, con cui in 96 presenze ha segnato la bellezza di 40 gol.

Altro nome eccellente è quello di Fabrizio Miccoli, originario di San Donato di Lecce. Il Romario del Salento è stato un giocatore dalla tecnica sopraffina e dal tiro al fulmicotone. Il suo talento ha incantato mezza Europa, dal Perugia al Benfica, dalla Fiorentina al suo amatissimo Lecce, con cui ha disputato gli ultimi anni della sua carriera. Ma è al Palermo che Miccoli dà il meglio di sé: 179 presenze, 81 reti, molte delle quali di pregevole fattura, 6 stagioni indimenticabili.

Chiudiamo la carrellata con un nome che si sta facendo largo negli ultimi tempi, un attaccante arrivato tardi al grande calcio, ma che col Sassuolo si è meritato la convocazione in Nazionale: Ciccio Caputo. Nato ad Altamura, la sua carriera è legata al Bari, ma è all’Empoli, dove ha giocato dal 2017 al 2019, che esplode il suo talento: ora, al Sassuolo, si sta rivelando un attaccante di razza, capace di segnare e fare gioco. La convocazione è il giusto premio a un centravanti arrivato troppo tardi sul palcoscenico del grande calcio.

(Foto in copertina Pixabay)



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