Nella giornata di ieri, si è tenuto un dibattito presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università del Salento. L’incontro denominato “La funzione dell’arbitro tra rispetto delle regole e nuove tecnologie” è stato organizzato in via incidentale nel corso di laurea in Diritto e Management dello Sport. La conferenza ha suscitato, sin da subito, interesse, in quanto l’ospite della giornata era il designatore arbitrale Gianluca Rocchi.
Oramai, il boato del Via del Mare al 94’ di Lecce-Milan e l’utilizzo della macchina del tempo utilizzata per cancellare un sogno li conosciamo tutti. Proprio quell’episodio arbitrale, il mai codificato “step on foot”, fischiato da Abisso in seguito all’intervento del Var per annullare il gol di Piccoli, è divenuto materia per creare discussione. Un episodio che ha fatto tanto clamore da risuonare nell’aula magna del dipartimento di scienze giuridiche dell’Università. Al tavolo della manifestazione c’erano il professore Pierluigi Portaluri, ordinario di Diritto Amministrativo; Mario Luigi Torsello, presidente della Corte federale d’appello della Figc; Paolo Mormando, procuratore federale interregionale della Figc e Domenico Celi, presidente del Comitato regionale arbitri Puglia.
Il designatore Rocchi, durante il suo intervento, ha parlato anche dell’episodio arbitrale che ha portato all’annullamento del gol di Piccoli. Sul pestone di Piccoli sul piede di Thiaw, Rocchi, ha detto di comprendere la delusione, ma che è necessario buonsenso in quella situazione in quanto codificata. per lui il regolamento fornisce le linee guiga, ma all’interno dello stesso viso tante interpretazioni, in alcuni casi differenti riguardo allo stesso episodio. “Capisco tutto da sportivo, ma noi dobbiamo non avere buon senso in quella situazione, in quanto è codificata. Il regolamento dà linee guida, all’interno delle quali vi sono delle interpretazioni. La difficoltà più grande è avere uniformità. Nella stessa partita puoi avere due tocchi di mano che possono essere interpretati in maniera differente. Cerchi di darti all’interno di un percorso una filosofia. Omogeneità su uno sport che nasce come interpretazione soggettiva per me è diverso. È una follia pensare di omogeneizzare nel calcio. Pensate che le squadre, ad esempio, possano giocare tutte allo stesso modo? È impossibile rendere oggettiva qualcosa che nasce soggettiva”.
La discussione ha suscitato maggior interesse nel momento in cui ha preso la parola il Presidente Saverio Sticchi Damiani, presente all’incontro come spettatore, anche in quanto docente di Diritto Amministrativo dell’Università del Salento. Il Presidente, però, in veste di rappresentante dell’U.S. Lecce, accompagnato dal direttore generale Giuseppe Mercadante, è intervenuto ponendo un quesito con una dovuta premessa. Il numero uno di “Via Costadura”, ha innazitutto specificato il grande rispetto della società nei confronti delle istituzioni sportive e arbitrali. Poi si è soffermati sullo “step on foot”. Sticchi Damiani infanti ha chiesto al designatore se non si rischia di snaturare il gioco del calcio, valutando lo “step on foot” allo stesso modo in ogni zona del campo e se non sia possibile rivalutarlo, così come si è fatto con il fallo di mano e, infine, se sia possibile, prima di introdurre nuove linee guida, confrontarsi con le società.
Un botta e risposta che, solitamente, si svolge in altre sedi istituzionali. Questa volta, invece, sono le aule del diritto a regalare un forum su tematiche di grande rilievo, non solo per il Lecce ma per il calcio italiano nella sua totalità.
L’ex internazionale Rocchi, nella sua risposta, ha confermato l’importanza del dialogo con le squadre, ma secondo la sua opinione, in casi simili a prevalere deve essere sempre l’interpretazione del campo, ma si è detto sempre aperto al confronto.
Rocchi ha dato una sua valutazione e un suo orientamento su come andare a trattare casi come quello di Lecce-Milan. La decisione arbitrale deve essere presa in campo e sanzionata immediatamente dopo l’intervento. Queste dichiarazioni, sostanzialmente, bypassano la valutazione sull’arbitraggio di Abisso e aggiungono una soluzione ulteriore. Da ora in avanti, le decisioni su episodi fallosi dovranno essere prese dall’arbitro senza attendere l’aiuto, o l’imboccata, del Var.