
La decisione del Prefetto di Milano di chiudere le porte di San Siro ai tifosi salentini aveva sollevato non poche polemiche, non solo tra chi aveva organizzato con largo anticipo la trasferta a Milano. Inter-Lecce, in programma domenica 5 marzo, aveva fatto registrare il tutto esaurito, con il settore ospiti del Meazza occupato in ogni ordine di posto. Tutti i 4.200 biglietti riservati ai giallorossi erano stati venduti, ma l’entusiasmo era stato frenato dalla decisione di vietare il rettangolo di gioco ai residenti a Lecce e provincia. Sui social si era scatenata la polemica e in tanti, biglietto in mano e alberghi già prenotati, si erano detti pronti a partire lo stesso, per sostenere la squadra di Mister Liverani nel rettangolo di gioco.
Trasferta di San Siro riaperta ai tifosi giallorossi
A poche ore dal fischio di inizio ecco la sorpresa. In silenzio il presidente della società di via Colonnello Costadura ha presentato ricorso al TAR Lombardia contro il decreto del Prefetto di Milano che, come detto, aveva vietato la trasferta. La società ha lavorato “a fari spenti”, come si legge nella nota della società, “per evitare un dibattito mediatico che precedesse la decisione”. Decisione che è arrivata in queste ore. Con decreto monocratico n. 234 del 2023 il Tribunale Amministrativo regionale della Lombardia ha accolto l’istanza cautelare proposta dall’Us Lecce ed ha sospeso il decreto prefettizio. Insomma, ha riaperto le porte chiuse del San Siro ai tifosi giallorossi.
Tutti a Milano, quindi.
La nota della società
“Il TAR – ha dichiarato il presidente Saverio Sticchi Damiani – ha espresso un principio importante qualificando come incongruo ed illogico il provvedimento prefettizio che, per sanzionare eventi occorsi in occasione di Atalanta – Lecce, ha imposto un divieto di trasferta in una partita che non coinvolge le medesime tifoserie. Ringrazio per il grande sforzo profuso il direttore generale Giuseppe Mercadante, il responsabile dell’area legale Domenico Zinnari, il collega Antonio Caiffa, che hanno tutti brillantemente collaborato per la riuscita di tale iniziativa processuale. Mi scuso, infine, con gli organi di informazione per aver scelto di non divulgare la notizia del ricorso per evitare un dibattito mediatico che precedesse la decisione del TAR”.