ll Comune di Lecce celebra Beto Barbas, “Ogni volta che vengo qui le persone mi fanno sentire come quando giocavo”

Nella mattinata di oggi, presso l’Open Space di Palazzo Carafa, l’Amministrazione ha omaggiato con una targa il regista argentino che ha giocato tra le file giallorosse

Un vero e proprio bagno di folla, in tanti, la maggior parte con i capelli bianchi, ad abbracciarlo e chiedere un selfie in memoria di un periodo del calcio leccese nel quale si è iniziato ad assaporare il Campionato di Serie A e dove lui, nella seconda metà degli anni ’80, ha regalato magie rimaste impresse nella memoria.

Juan Alberto Barbas, ‘Beto’ per i tifosi, regista argentino che la maglia giallorossa l’ha vestita per tanti anni e, soprattutto onorata, è tornato nel Salento e per l’occasione il Comune di Lecce gli ha tributato i dovuti onori consegnandogli una targa.

“Ogni volta che vengo a Lecce le persone mi fanno sentire come ai tempi in cui giocavo e mi fa sempre molto piacere”, ha affermato l’ex fantasista giallorosso.

“Mi ricordo tanti gol segnati con la maglia giallorossa, quelli alla Roma, al Genoa, al Bari, all’Udinese al Torino e ogni volta che mi incontro con i tifosi dell’epoca, li ricordiamo.

Il calcio è cambiato tanto rispetto a quando giocavo io, anche in Argentina. Ai miei tempi c’erano calciatori del calibro di Platini, Van Basten, Rumenigge, ma anche nel Torino c’erano grandi giocatori.

Mi ricordo il coro ‘Beto mina la bomba’ e ogni volta che ritorno lo cantano.

Il rapporto con la società è buonissimo, in questi giorni in cui sono venuto in Italia ha fatto di tutto perché venissi in città.

Con Pasculli mi sento spesso e mi dice di venire a vivere qui a Lecce.

Adesso non sto allenando e dopo la pandemia c’è stato qualche problema in Argentina.

Con Baroni mi sono visto sabato a Milano e abbiamo parlato della stagione.

Se c’è un Barbas tra gli attuali calciatori del Lecce? Ripeto, il calcio è cambiato, quelli che militano adesso sono grandi giocatori e sono certo che faranno bene.

L’omaggio di Chevanton

“Beto Barbas è l’umiltà in persona”, ha dichiarato Javier Ernesto Chevanton, allenatore in seconda della Primavera presente all’evento insieme a Coppitelli.

“Persone così non si trovano più, sono emozionato e veramente felice di vederlo qui, l’ho conosciuto alcuni anni fa in occasione di una partita giocata insieme al ‘Via del Mare’. Nel momento che lo si conosce non si può non amarlo”.



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