Le pagelle di Entella-Lecce: attacco spietato, ma è un super Mancosu

Un grande Lecce sbanca lo stadio di Chiavari servendo un pokerissimo come non lo si vedeva da tempo. Gli attaccanti non si fermano più, ma sugli scudi c’è un super Mancosu.

Il Lecce, trascinato da un autentico leader come Mancosu, vince a Chiavari e centra la terza vittoria stagionale, la seconda consecutiva. Un 5 a 1 strameritato per la comitiva di Eugenio Corini che passa in vantaggio con il solito Coda (in gol da quattro gare di fila), raddoppia con Henderson e scaccia le ansie di una possibile rimonta di casa con Paganini. Bene anche Stepinski che, nonostante una prestazione poco brillante, riesce comunque ad andare in gol. I giallorossi – in superiorità numerica dalla mezzora della ripresa – conducono il gioco con autorevolezza e mettono in saccoccia 3 punti di capitale importanza per la rincorsa ai piani altissimi della classifica.

Gabriel, 6.5: peccato per il gol incassato (su cui ha pochissime colpe) perché l’Entella tira nello specchio davvero poco. Lui dirige la difesa con sicurezza, abile anche con i piedi. De Luca lo batte di testa, da distanza ravvicinata: per lui abbassarsi in una frazione di secondo e respingere la palla era impossibile.

Adjapong, 7: fresco di nuova convocazione in Nazionale U21, lascia il campo di Chiavari un altro dei suoi innumerevoli polmoni. In costante proposizione, ha sempre un grande senso della posizione.

Lucioni, 7.5: lo Zio è una vera sicurezza per tutti. Sempre con la testa alta e il petto in fuori, il leader della difesa non ne sbaglia una, nemmeno in uscita. Poco altro da dire.

Meccariello, 6.5: con Dermaku ancora ai box, Biagio si conferma in crescita. Ordinato e preciso, non sbaglia quasi nulla. Macchia la sua prestazione facendosi scavalcare in occasione dell’1-2 siglato di testa da De Luca, il più piccolo dei padroni di casa.

Zuta, 5.5: stavolta Corini lo preferisce a Calderoni lungo l’out mancino, ma stavolta lo svedese delude. Non entra mai davvero in partita, si propone col contagocce e anche gli appoggi non sono sempre precisi. Nel corso dell’intervallo resta negli spogliatoi.
dal 45′ Calderoni, 6.5: stavolta è lui a prendere in consegna la staffetta di Zuta, ma l’impatto non è dei migliori. Resta a guardare De Luca solo in area quando l’attaccante biancoceleste deposita in rete l’1-2. Poi ingrana, spinge e serve l’assist per il 5 a 1 di Stepinski.

Tachtsidis, 7: inizio molto veemente il suo in cui si rende partecipe di numerosi contrasti lì in mezzo, senza paura. Primo errore al 13′ con un tocco sbagliato che lancia De Luca: il 7 ligure va vicino al gol. Ma per il resto giganteggia: c’è in ogni azione giallorossa, con personalità e visione di gioco. Spesso deve correre anche per Henderson, a tratti spaesato nel corso del primo tempo.
dal 81′ Maselli, 6: altra presenza per lui che ben presto potrebbe diventare uno dei gioielli della rosa giallorossa.

Henderson, 6.5: gara dai due volti per lui. Anche oggi si piazza nel settore sinistro della mediana giallorossa, ma appare sottotono, soprattutto nel primo tempo quando perde una brutta al 21esimo con la Virtus che non sfrutta. Nella seconda frazione cambia registro: sigla il gol del 2 a 0 al 47esimo, ben pescato da Mancosu, e poi regala qualche bella giocata. Lo perdoniamo!
dal 71′ Majer, 6: entra per l’ultimo spezzo di gara mettendoci subito legna in un centrocampo ormai dominante.

Paganini, 7: ancora una volta il mister lo sceglie nel tris di centrocampo e, dopo aver impiegato un po’ ad entrare in partita, si disimpegna con stile e classe. Dinamico, manca l’appuntamento con il gol al 42esimo, sotto porta, ma nella seconda frazione si rifà, depositando facile di testa la palla del 4-1.
dal 88′ Pierno, senza voto: pochi minuti per il 19enne giallorosso.

Mancosu, 9: una gara pazzesca la sua, certamente la migliore della stagione. Vince a mani basse la sfida con il fratello Matteo, ma soprattutto trascina da vero capitano i suoi verso la seconda vittoria consecutiva. Due assist, solito gol glaciale su rigore e prestazione super. Capitan Mancosu è tornato ai suoi grandi livelli.

Stepinski, 6: altro gol per lui, il quarto nelle ultime tre uscite. Va in rete anche dopo una partita a dir poco opaca. Si muove molto, certo, ma spesso a vuoto, senza toccare molti palloni. Si rende pericoloso solo in una occasione, ma il suo tiro è deviato con il braccio da Paolocci che vale il penalty del 3 a 1. Ottimo segnale, comunque, il gol in pieno recupero anche dopo una prestazione non brillante.

Coda, 7.5: Max non si ferma più! Ammonito in avvio di gara per un braccio troppo largo, ma questo non lo condiziona. Qualche minuto per ambientarsi sul sintetico, ma quando inizia ad ingranare si fa vedere eccome: la sblocca lui, di testa, ben servito da Mancosu. Quarto gol consecutivo per lui. Sfiora la doppietta in avvio di secondo tempo, ma la sua zampata la respinge Borra di puro istinto. Esce nel finale.
dal 72′ Falco, 6: il suo ingresso per l’ultimo spezzone di gara è l’ultima puntata della querelle nata nelle ultime settimane. Corini lo rilancia, lui dimostra buona gamba: da qui si riparte insieme.

Corini, 7.5: tornato in panchina dopo il turno di squalifica, non cambia praticamente nulla nei titolari rispetto alla vittoria contro il Pescara se non l’avvicendamento di Zuta per Calderoni. Stessi uomini, insomma, stesso schieramento, stesso risultato: il Lecce, pur con qualche difficoltà a cavallo tra i due tempi, vince una gara per nulla agevole e accorcia sulla vetta della classifica (-4). I suoi ragazzi lo seguono a menadito: Tachtsidis è una sicurezza, Mancosu è tornato al top e anche l’inserimento di Falco pare essere un bel segnale. Bello anche vedere nel finale due giovanissimi della cantera giallorossa in mezzo al campo. Ora per lui una settimana di meritato riposo grazie alla sosta: alla ripresa dovrà essere bravo a riprendere esattamente da dove interrotto.



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