Ogni volta che ha segnato i giallorossi hanno conquistato punti, Napoli, Udinese, Sampdoria e Lazio e, certamente, sabato pomeriggio, tutti gli occhi saranno puntati su di lui, visto che non solo è cresciuto nelle giovanili del Milan, ma è anche di proprietà del sodalizio meneghino.
Quella contro gli ex compagni, quindi, sarà una partita dal sapore particolare per Lorenzo Colombo che, dopo alcune difficoltà a inizio stagione, si è preso sulle spalle l’attacco dei salentini e ha contribuito in modo determinante agli ultimi buoni risultati della squadra.
“La partita contro il Milan dal punto di vista personale mi pesa, nel senso che, come sapete bene, ho un passato rossonero. Ci tengo a fare bene, ma nella misura in cui tengo a fare bene in tutte le gare”, ha affermato il giovane centravanti giallorosso.
Il Milan
“Non ho sentito alcun mio vecchio compagno del Milan. Non penso che se segnerò esulterò e non dovete chiedere a me se partirò titolare sabato”.
La svolta
“Sicuramente c’è stata una svolta psicologica da parte mia dopo la partita di Udine, ma la stavo preparando da tanto, ho saputo affrontare le difficoltà dei primi mesi, ho conosciuto l’ambiente e una volta che mi sono sentito più in famiglia e che il lavoro ha iniziato a ripagare c’è stato il cambiamento”.
Voglia di arrivare
“La fame di arrivare è nata nel cortile di casa, ci ho sempre creduto e ho avuto sempre un obiettivo prefissato in testa, quello di poter dire la mia nel calcio dei grandi ed entrare tra i migliori. Ho una mentalità che mi aiuta molto, ogni cosa che faccio la devo fare al meglio e perché ciò accada bisogna osservare i migliori, provare a raggiungerli e superarli, per questo non mi sono mai accontentato e per ora sono arrivato qui e il futuro e il lavoro parleranno per me”.
Il Mondiale
“Non ho parato con Umtiti su come vincere un Mondiale, ma questo è un obiettivo che tengo nel cassetto”.
La Nazionale
“Non sono molto d’accordo sul fatto che in Nazionale non ci siamo grandi attaccanti. Abbiamo per esempio Immobile, che fa sempre tantissimi gol. Non so sinceramente da cosa dipenda la mancanza di marcature nelle partite degli azzurri, penso che sia risolvibile, magari, anche grazie al lavoro della squadra, è l’intera compagine che deve fare in modo che gli attaccanti siano facilitati nel segnare. Adesso non penso a un mio futuro in maglia azzurra, penso a crescere, se poi ci saranno le condizioni, ben venga”.
Il torneo del Lecce
“Sicuramente il Lecce è sotto gli occhi di tutti, perché sta facendo un grande torneo e quello che notano i tifosi è il fatto che diamo sempre tutto sul campo. Penso che il nostro lavoro sia alla base di tutto, ma mancano ancora tante partite e c’è ancora da battere il ferro e continueremo a farlo perché non ci accontentiamo mai”.
I compagni di reparto
“Mi trovo bene con i compagni di reparto, c’è grande rispetto e stima con tutti, adesso allenamento dopo allenamento ci stiamo conoscendo meglio, lo si vede anche in campo. Conosciamo meglio le giocate e le caratteristiche l’uno dell’atro”.
Mister Baroni
“Mister Baroni nel mio percorso di crescita è stato importantissimo, ha sempre creduto in me anche durante le difficoltà e ritengo sia una fortuna trovare una persona come lui nel mondo del calcio, che intreavede le potenzialità nei giocatori e fa di tutto per farle emergere”.
Obiettivi
“Il mio obiettivo stagionale era quello di poter dimostrare di meritare la Serie A, poi, per quel che riguarda i gol se ne parlerà a fine anno”.