Lecce colabrodo, la difesa è un calvario e l’attacco non c’è. Le pagelle della sfida contro il Benevento

Una partita a senso unico vede sprofondare il Lecce sotto i colpi di un Benevento promosso in B. Al ‘Vigorito’ finisce 3 a 0 e per i salentini è notte fonda: Camisa e tutta la difesa sono burro sciolto offerto alle coltellate sannite. In avanti è vuoto è roboante.

Un Lecce disastroso esce con le ossa rotte dal ‘Ciro Vigorito’ di Benevento, tra la festa promozione dei sanniti. I salentini partono bene e dopo un clamoroso palo colpito da Lepore, si ritrovano sotto di due gol dopo appena venti minuti. La partita, quindi, cambia e prendere la direzione voluta dai sanniti. Nonostante i cambi operati dal duo Braglia-Isetto a metà partita, arriva il terzo gol beneventano che taglia definitivamente le gambe. In B ci va il Benevento e, complici i risultati maturati sugli altri campi, i salentini scivolano al terzo posto (in condominio con la Casertana). Così si rischia la magra figura anche ai playoff, comunque raggiunti matematicamente.

Bleve, 5- : ormai titolare da qualche settimana a questa parte, questa volta si dimostra più impacciato del solito. Spesso ricorre al doppio tempo per far suo il pallone in uscita, ma soprattutto è chiamato a un esame di coscienza in occasione delle reti subite, specialmente sul 3-0 quando si fa aprire le mani da Mazzeo.

Alcibiade, 5: nella tremenda giornata della difesa, anche lui decide di condire l’incubo giallorosso con qualche intervento da brivido. Impreciso come non mai, non sempre arriva puntuale nelle chiusure. Disorientato, non riesce a trasmettere sicurezza. Ammonito alla mezz’ora.

Camisa, 4: il leccese doc torna titolare deciso a riscattare la non brillante prestazione contro il Matera, sua ultima apparizione in campionato, ma purtroppo non riesce a cambiare le cattive impressioni. Ci mette del suo in occasione del gol di Mazzeo, non stringendo per tempo sul bomber sannita. Perde, poi, il rimpallo con Cissè e permette all’attaccante di involarsi solo contro Bleve e battere per il 2-0. Resta negli spogliatoi nel corso dell’intervallo, rilevato da Beduschi.
 
dal 45’ Beduschi, 5.5: Braglia si ricorda di lui a partita in corso nella penultima di campionato. Lui non fa in tempo a entrare e il Lecce subisce la terza rete. Non riesce a incidere, tocca pochi palloni, ma ai playoff può essere una pedina fondamentale.

Abruzzese, 4.5: recuperato in extremis dopo una settimana passata tra acciacchi e attacchi influenzali, dimostra palesemente di non essere nella condizione ottimale. Si perde Mazzeo che, lasciato tutto solo, svetta di testa e porta avanti il Benevento. Sul 2 a 0 lui era sbilanciato in avanti, ma sul terzo gol dei sanniti lui dov’era?

Lepore, 6: per quel che lo può consolare è il meno peggio dei suoi. Mette i brividi dopo appena due minuti ai 18mila del ‘Vigorito’ con un destro che si stampa sul palo più lontano da Gori. Corre veramente tanto, fino a sacrificarsi in difesa dopo l’ingresso di Beduschi. Non mancano, però, svariati traversoni imprecisi, soprattutto dai calci piazzati.

Legittimo, 5: torna dal primo minuto dopo il turno di stop concesso domenica scorsa contro la Paganese. Cura decisamente di più la fase di spinta, ma non sempre è preciso negli appoggi. Notevolmente in affanno, invece, quando è chiamato a difendere.

De Feudis, 5- : lontano parente del man of the match della scorsa settimana, cade sotto i colpi del centrocampo campano, decisamente più in palla. Non riesce a inventare, nessuno spunto degno di nota e questa volta non riesce a lasciare il segno nell’economia della partita.

Papini, 5: al pari del suo compagno di reparto, viene surclassato dalla linea mediana del Benevento. Inizia anche bene e non fa mancare il suo impegno, ma quando l’intera squadra non gira diventa difficile anche per il capitano.

Surraco, 5: è ormai da tempo che la sua fantasia sembra essersi esaurita. Anche al ‘Vigorito’ non offre una grande prova: per l’uruguagio un’altra partita all’insegna dell’imprecisione e della poca brillantezza.

Caurano, 5: non riesce a incidere, nemmeno stavolta. Per carità, corsa e tanta buona volontà, ma non riesce a impensierire minimamente la retroguardia giallorossa sannita e Isetto lo manda sotto la doccia dopo appena 45 minuti, sostituito da Davide Moscardelli.
 
dal 45’ Moscardelli, 6- : fa il suo ingresso a inizio secondo tempo con le speranze di recuperare quella verve agonistica assente in avanti. Il 3 a 0 di Mazzeo, però, spegne ogni ardore e nemmeno la sua voglia di lottare su ogni pallone serve a qualcosa. Ci prova con alcuni tiri dalla distanza, senza successo.

Curiale, 5: Sbaglia tanto, troppo. Perennemente in ritardo, poteva fare meglio, eccome, al 34’ quando a pochi passi dalla porta si fa murare il tentativo di battere a rete. Le occasioni più pericolose dei salentini lo vedono protagonista, ma non è preciso e forse nemmeno lucido.
 
dal 29’ s.t. Liviero, senza voto: quando entra è già troppo tardi e di certo non potevano ricadere su di lui le speranze di una resurrezione.

Isetto, 4: torma a guidare la truppa giallorossa dopo le gare contro il Melfi e il Monopoli a causa della squalifica comminata a mister Piero Braglia. Le scelte iniziali, evidentemente, non pagano. Un Abruzzese non al meglio naufraga con tutta la difesa sotto i colpi del Benevento, mentre il centrocampo entra mai in partita. L’attacco? Meglio non parlarne.

Facciamoci un bel bagno di umiltà dopo i tre ceffoni presi oggi: questo Lecce non merita la Serie B.



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