Pessina segna al Lecce e non esulta, una lezione di stile e di rispetto per i colori giallorossi

I più giovani avevano dimenticato la sua esperienza nel Lecce durante la stagione 2015/2016 quando collezionò poche presenze agli ordini di Asta e Braglia.

Un lampo nella notte quello di Matteo Pessina che ha condannato il Lecce di mister Fabio Liverani alla seconda sconfitta consecutiva dopo il tonfo di Sansiro, ma ciò che ha colpito nel momento del goal del centrocampista dell’Hellas è stata la non esultanza.

Il giovane, in prestito agli scaligeri dall’Atalanta, non ha festeggiato la sua prima marcatura nella Serie A, correndo a perdifiato per il via del Mare. Ha contenuto la gioia e ha fatto capire che, per rispetto ai tifosi giallorossi che lo avevano accolto all’inizio della sua carriera, non era il caso di esplodere con un entusiasmo che pure sarebbe stato comprensibile.

La scena, a dire il vero, è stata strana poiché in tanti avevano rimosso la breve parentesi del calciatore nel Salento. Pessina venne a Lecce nella stagione 2015/2016. La società era in mano alla famiglia Tesoro e in panchina Piero Braglia prese, dopo pochissime giornate, il posto dell’esonerato Antonino Asta.

Di Pessina, talento scuola-Milan, si parlava un gran bene, ma con la maglia giallorossa non riuscì a far nulla al punto che, a dicembre, fece le valigie destinazione Catania. Molti non avevano più seguito le vicende di questo giovane che poi è riuscito a riacciuffare la sua carriera, tornandosi a prendere belle soddisfazioni.

Ieri sera, in un via del Mare tirato a lucido e che traboccava di speranze per la partita, in attesa della prima vittoria di campionato. Pessina ha voluto regalare a tutti un gesto nobile, una lezione di umiltà. Evidentemente a lui sono bastati pochi mesi per affezionarsi al Salento e ai suoi tifosi. E quella manifestazione di stile è stata apprezzata da tutti.

Non è sembrato un gesto falso e di facciata, piuttosto una bella pagina di sportività per chi ancora crede in certi valori.



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