Melfi rapido e aggressivo: ci pensa l’ex Caturano a salvare il Lecce. Le pagelle del match

Soffre più del dovuto il Lecce guidato da Mauro Isetto contro il Melfi. Al Via del Mare finisce 1-1 grazie alla rete, in pieno recupero, di Sasà Caturano. Gara difficile per i salentini, costretti il più delle volte a rincorrere gli avversari.

Fatica tanto, troppo, il Lecce ad allungare la striscia di risultati utili contro il Melfi. Nel primo tempo, i salentini restano negli spogliatoi per oltre mezz’ora e il Lecce che non riesce a reagire sotto i colpi di un Melfi veloce e aggressivo, regalando il vantaggio agli uomini di Ugolotti. Solo dopo qualche azione concitata e un pizzico di nervosismo, i giallorossi provano a mettere la testa fuori dal guscio, offrendo però solo tanta confusione. Nella ripresa la voglia di rimettere il match sui binari pari ha permesso al Lecce di trovare il gol all’ultimo respiro, con Caturano, nel più classico gol degli ex (ecco la cronaca e i tabellini della partita).

Perucchini, 6.5: dopo il turno di squalifica torna a difendere i pali giallorossi e per lui non è certamente la miglior giornata della sua carriera. I suoi compagni lo chiamano in causa con continui retropassaggi, ai quali lui risponde con altrettanti passaggi corti da brividi. Incolpevole sul gol di Mainone, si supera con l’aiuto della traversa al 43’ sulla conclusione di Herrera. Evita il capitombolo definitivo al 12’ del secondo tempo con una prodigiosa uscita bassa su Canotto.

Alcibiade, 6+: il rientro a pieno regime di Freddi non gli ‘scippa’ la maglia da titolare e tra i tre di difesa pare il più attento. Si piazza su Herrera che da quelle parti si rende pericoloso solo con alcune conclusioni dalla distanza.  Si disimpegna quasi sempre bene, peccato che attorno a lui i suoi compagni lasciano il deserto. Dopo dieci minuti della ripresa lascia il campo per consentire un modulo a trazione super-anteriore.

dal 9’ s.t. Curiale, 6.5: come ci ha spesso abituati in questa stagione, quando subentra è quasi indomabile. Scalcia contro tutto e tutti e si dimena. Dopo due minuti dal suo ingresso sfiora il pari di testa, andando a sibilare il palo. Ammonito al 24’ per simulazione: giallo decisamente da rivedere.

Cosenza, 6: questa volta ‘Ciccio’ lascia a desiderare, perdendosi colpevolmente Mainone al 6’ che, sbucato alle sue spalle, è lesto a depositare in gol a freddo. Poi qualche errore sparso qua e là e per Masini è facile provare a beffare il possente centrale salentino, soprattutto in rapidità. Tiene comunque botta e svetta di testa al 37’ della ripresa sugli sviluppi di un corner, ma sbaglia la mira.

Abruzzese, 6-: anche per il difensore di Andria il pressing asfissiante gialloverde gioca un brutto scherzo. Va in confusione in più di qualche frangente, specialmente quando si trova la palla tra i piedi e deve inventare qualcosa per ripartire. L’azione dell’1-0 di Petta&Co. passa anche dalle parti di sua competenza.

Legittimo, 6: si perde l’assist-man Canotto in occasione del gol ospite e forse questo condiziona per tutta la durata della partita che, tutto sommato, non conduce in maniera disastrosa. Chiude puntualmente in scivolata in un paio di occasioni e si fa notare per qualche cross spedito nella terra di nessuno.

Salvi, 6-: il duo di centrocampo del Melfi rapido e con gli artigli affilati provoca qualche grattacapo anche a lui che, però, è l’unico che tenta di mettere palla a terra e ragionare. Tanta grinta, tanto agonismo, ma nulla più. Una gara difficile da condurre per il romano, lasciato spesso solo in balia dei gialloverdi.

Papini, 5.5: dopo il gol ritrovato sul campo dell’Ischia poteva giganteggiare nel cuore del campo, ma il capitano è poco lucido. Cade sotto i colpi (a volte proibiti) degli avversari e per impostare si affida troppo spesso e volentieri a lanci lunghi, imprecisi e poco fruttosi.

Lepore, 5: un vero fantasma. Il leccese doc deve fare in fretta a cancellare la prestazione di questo pomeriggio, tra le più anemiche viste fino ad ora e schiarita solo con l’assist nel recupero. Nel primo tempo si fa vedere solo perché è lui l’incaricato dei calci piazzati. Nella ripresa arretra in difesa dopo l’uscita di Alcibiade e per questo, per tentare di rendersi pericoloso in avanti, è costretto a lunghe, evanescenti, falcate. Spicca solo al 49esimo, quando offre il traversone vincente per Caturano.

Surraco, 5.5: da circa un mese non è il fantasista di cui tutti noi ci eravamo innamorati. Spetta a lui il compito di puntare l’uomo e inventare qualcosa, ma da qualche tempo non ci riesce più. Rocca tanti palloni ma riesce a dare il giusto spunto con estrema difficoltà. Si rende pericoloso solo al 19’ della seconda frazione, quando di testa mette i brividi a Santurro.

Doumbia, 6: riproposto titolare deve fare i conti con una difesa avversaria arcigna e che pochi spazi offre al franco-maliano. Corre, ci prova, ma non riesce a incidere. Reclama un calcio di rigore al 42’ che, probabilmente, ci sarebbe stato. A venti minuti della ripresa viene richiamato in panca.

dal 23’ s.t. Vecsei, 5: tutti si aspettavano Beduschi al posto di Doumbia, ma il duo Braglia-Isetto si affida ancora a lui che non ripaga come saprebbe. Ci mette tanto agonismo, ma non incide a dovere. Viene ammonito al 46’ per un giusto fallo su un avversario.

Moscardelli, 5.5: la doppietta della scorsa settimana non l’ha scalfito in positivo e oggi offre l’ennesima prestazione stagionale condita da tanta corsa, ma spesso a vuoto. Dopo lo svantaggio prova a suonare la carica ai suoi, mettendoci un pizzico di pressing in più sugli avversari. Coglie la traversa su punizione al 21’, complice anche la deviazione della barriera. Dopo un quarto d’ora della seconda frazione lascia il campo al Caturano.  

dal 16’ s.t. Caturano, 7: entra per cercare di dare uno scossone ai suoi compagni, spesso sopraffatti dagli avversari. Lui tiene palla spalle alle porta, prova a far salire il resto della squadra e all’ultimo respiro tiene il Lecce ancorato ai piani altissimi: l’ex di turno ha atteso i suoi vecchi compagni per tornare a incidere.

Isetto, 6-: debutto agrodolce per il vice di Piero Braglia che, squalificato è costretto in tribuna. Lo staff tecnico questa volta non spiazza nessuno, confermando l’undici-tipo che ben a figurato nelle ultime uscite. Il Lecce però parte a rilento, soffrendo il pressing alto e veloce del Melfi e andando in svantaggio dopo appena 6 minuti. La vivacità degli ospiti mette tanti grattacapo a Isetto che, su indicazione dalla tribuna del suo numero uno, azzecca ancora una volta i cambi. Il Lecce resta, a fatica, a -1 dalla vetta centrando il 15esimo risultato utile di fila.



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