Moscardelli torna al gol, Doumbia risorge e Beduschi si riscatta: le pagelle di Lecce – Martina Franca

Il Lecce pesca la decima vittoria in campionato e conferma una buona striscia positiva. Contro il Martina finisce 3 a 0, con le reti di Moscardelli, Doumbia e Beduschi. La vetta resta vicinissima. Sabato prossimo sfida in casa del Catania

Il Lecce supera anche lo scoglio Martina Franca, additato dai più come l’esame di maturità della truppa di Braglia. Dopo una partita ampiamente controllata dai salentini, finisce 3 a 0, firmato Moscardelli, in gol dopo tre mesi di astinenza, Doumbia e soprattutto un acclamatissimo Beduschi. La difesa non corre rischi e il primo posto resta nel mirino dei giallorossi.

Perucchini, 6: il Martina non accenna a creare pericoli, e così i suoi difensori lo chiamano spesso in causa con una serie infinita di passaggi arretrati, forse più del dovuto. Per il resto si gode la decima vittoria in campionato e l’undicesimo risultato utile consecutivo della brigata giallorossa.

Freddi, 6.5: caposaldo della retroguardia salentina, viene impensierito poche volte da Berardino e compagni. Tiene bene la sua posizione e si dimostra anche preciso anche nei lanci lunghi in avanti.

Cosenza, 7: dopo un turno di campionato leggermente in appanno, torna ad essere il centrale monumentale lì, nel cuore della difesa. L’imprecisione di alcuni suoi colleghi e qualche (raro) spunto in velocità dei calciatori ospiti, lo costringono a chiusure precise e tempestive.   

Abruzzese, 6.5: Baclet, uomo più pericolo della formazione di mister Cari, ha trovato davanti a sé un vero osso duro. Non si lascia mai superare, né in stazza né in velocità. Da rivedere, tuttavia, alcuni suoi retropassaggi imprecisi. Ammonito al nono del secondo tempo.

Legittimo, 5.5: sta vivendo un momento di affanno che pare irreversibile. Le sue incursioni in avanti si contano su una mano e di queste, pochissime sono quelle realmente pericolose, sbagliando spesso i tempi giusti. E per fortuna che il Martina Franca sulla sua corsia di competenza è del tutto inesistente.

Salvi, 6.5: il suo immancabile ruggito in mezzo al campo si sente è come. Recupera una buona dose di palloni, ma soprattutto è capace di servire bene i compagni attorno a lui. Ci mette corsa, grinta e un carattere da leader. Un autentico combattente. A cinque minuti dal termine rimedia una brutta botta in un contrasto di gioco: stringe i denti e torna in campo.

Papini, 6: recupera un quantitativo industriale di palloni, ma ne perde anche molti quando deve impostare, a tratti stranamente impreciso. Svolge comunque il suo compito, mantenendo le redini di un centrocampo.

Liviero, 7: stranamente ‘scippa’ il posto al destro naturale Beduschi per sopperire all’assenza dello squalificato Lepore. Nonostante la sua posizione ‘fuori ruolo’, si distingue tra i migliori in campo, macinando chilometri e creando spunti interessanti. Certo, qualche appoggio lo sbaglia: ma è pur sempre un mancino messo sulla corsia destra. Esce tra gli applausi poco prima della mezzora del secondo tempo.

dal 25’ s.t. Beduschi, 7.5: cosa dire? Ingoia il boccone insipido della panchina, nonostante sia il sostituto naturale di Checco Lepore. Lui però accetta, si riscalda nel corso dell’intervallo, entra a venti minuti della seconda frazione e inizia a spingere: due dribbling in tre minuti. Poi la ciliegina sulla torta: al 31’ decide di smarcare tutto solo tre avversari, tocco con la suola e poi il tiro a battere Viotti per il tris del Lecce. Chapeau.

Doumbia, 6.5: lo straripante Dudù visto all’opera contro la Juve Stabia pare un ricordo. L’intesa con Legittimo è pura utopia e nel primo tempo non lascia segni. Poi nella ripresa pare più pimpante, andando in gol al 19esimo, servito eccellentemente da Caturano, trovando quella marcatura che tanto avrebbe meritato nell’ultima gara casalinga.

Caturano, 6: dopo il debutto con gol in giallorosso e il recupero dall’infortunio, si prende la maglia da titolare a causa della bandiera bianca alzata da Surraco in rifinitura. La sua condizione è decisamente lontana da quella ottimale, ma ci mette comunque tanto fiato e buona volontà. Si fa notare più che altro per alcune invenzioni per i suoi compagni di reparto: su tutti il filtrante per Doumbia in occasione del raddoppio, da ricordare, e il bel passaggio per Moscardelli al 24’ della ripresa che non frutta quanto sperato. Esce alla mezzora.

dal 30’ s.t. Sowe, 6: si gode gli ultimi 15 minuti in campo, mettendoci corsa e spirito di servizio.

Moscardelli, 6.5: il bomber, 36 anni in settimana, festeggia ritrovando il dolce gusto del gol: mancava dallo scorso novembre e, alla luce delle ultime prestazioni, è più che meritato. E pazienza se arriva da calcio di rigore: è comunque suo il cross viziata dal fallo di mano di Marchetti che vale il penalty, al 40’ del primo tempo. Due minuti dopo si divora letteralmente la chance del 2-0. Al 24’ del secondo tempo sciupa tutto solo il 3-0 dopo essere stato imbeccato da Sasà Caturano. Insidiosa anche una punizione smanacciata dall’estremo difensore biancoazzurro in angolo.

dal 36’ s.t. Curiale, senza voto: rileva bomber Moscardelli per gli ultimi dieci minuti e incide poco sull’economia di un match già scritto.  

Braglia, 6.5: il 3-4-3 oramai è un marchio di fabbrica del Lecce guidato dal tecnico toscano. Questa volta però cambia qualche interprete: Liviero prima, e soprattutto Beduschi poi non fanno rimpiangere affatto lo squalificato Lepore. Poi l’inserimento di Caturano al posto dell’acciaccato dell’ultimo minuto Surraco. Il Lecce conduce più che ampiamente la partita, e non poteva essere altrimenti contro una squadra nettamente inferiore dal punto di vista tecnico. Nel primo tempo il Lecce crea poche occasioni nitide, pur costruendo tanto. Poi nella ripresa i giallorossi prendono il largo. Undicesimo risultato utile consecutivo e i giallorossi restano ancorati lì.



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