“Per tutti noi quella di oggi è una giornata importante, perché segna il ritorno a casa di Stefano Trinchera, di cui siamo molto felici. Abbiamo un bellissimo ricordo di lui che ha lavorato qui durante la nostra prima stagione, un po’ complicata a causa del cambio di proprietà. Non abbiamo mai avuto dubbi su di lui, quell’anno era un giovane direttore, abbiamo vissuto un periodo inteso e ci siamo lasciati con una buona sintonia, perché era giusto che compisse un percorso proprio e lo ha fatto raggiungendo una serie di obiettivi importanti con budget ridotti e numeri ragionevoli”, sono parole di vera e propria stima quelle spese dal Presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani nel corso della conferenza stampa di presentazione di Stefano Trinchera, nuovo direttore sportivo del Lecce che affiancherà il Responsabile dell’Area Tecnica, Pantaleo Corvino nelle trattative di mercato.
“Allora – prosegue Sticchi – ci lasciammo con la promessa che sarebbe tornato, ma non pensavamo così presto. A giugno quando gli abbiamo chiesto di venire da noi ci ha detto di essersi accordato con un altro club, poi, alcune vicissitudini, hanno fatto sì che la trattativa non andasse in porto e dopo avercelo comunicato in breve tempo abbiamo trovato un accordo.
Ritengo – conclude il Presidente – che col tempo un management ben strutturato possa dare i suoi frutti e quindi penso sia meglio acquistare un giocatore in meno è dare spazio a una professionalità in più. Quella di Trinchera ritengo sia una valutazione lungimirante”.
“La scelta di affiancare a me un direttore sportivo fa parte del mio modello di lavoro per ottenere risultati”, ha invece dichiarato Corvino.
“La richiesta di qualcuno che mi aiutasse l’ho fatta sin da quando il presidente mi ha proposto di lavorare con il Lecce e ho aspettato un anno per trovare la persona giusta. La cosa che ci contraddistingue sono la passione e l’amore per il territorio e per il club, vogliamo fare crescere squadra e società e abbiamo una rosa di proprietà che da una media di 29 anni è passata a 25, ma abbiamo investito anche su giocatori che portano esperienza, perché i giovani vanno aiutati da noi fuori dal campo, ma sul terreno di gioco serve chi li possa far crescere. Se qualcuno bravo sul campo è andato via e perché ci sono stati altri fattori indipendenti dalle prestazioni.
Apprezzo in Stefano – ha concluso – la capacità di stare in silenzio e di ascoltare per carpire i segreti di chi ha più esperienza”.
Infine è toccato a lui, il vero protagonista della giornata: “Tornare a casa per me è sempre un’emozione fortissima e mi inorgoglisce il fatto che tutta la società abbia deciso di scegliere me. Pensare di essere un tassello importante è qualcosa di inimmaginabile”, ha chiosato emozionato Trinchera.
“Quando ho iniziato questa professione ho sempre sperato un giorno di avvicinarmi a Pantaleo Corvino e adesso lavorare con lui è uno stimolo a fare meglio.
Quando ebbi la mia prima esperienza qui a Lecce, al termine della stagione comunicai al presidente di voler fare un passo indietro per il bene della società, perché non mi sentivo ancora pronto, adesso sono tornato per volere del presidente e del direttore, con i quali ho avuto sempre un rapporto di grande stima. Spero di poterli ripagare.
Il mio primo anno presi Pessina su suggerimento di Antonino Asta, si trattava di un giocatore dalle grandi aspettative, poi, a gennaio, visto che giocava poco il suo procuratore ci chiese la cessione visto che Braglia preferì affidarsi all’esperienza.
Quella che sto accingendomi a iniziare una sfida ancora più intrigante perché torno con qualche capello bianco in più e da un’esperienza con un’altra società ed è importante da un punto di vista della crescita professionale avere l’opportunità carpire i segreti di un grande manager come Corvino.
Sono operativo da pochi giorni, ma il direttore ha tracciato la linea, giocoforza qualche uscita ci sarà, non facciamo le cose tanto per farle, perché questa società ha rispetto per la tifoseria, ma è anche giusto dire che non abbiamo l’incoscienza di andare sulle montagne russe e cerchiamo sempre di rappresentare la maglia prima da tifosi, ma con le idee chiare, perché le risorse economiche oggi sono sempre meno e a volte bisogna trovare altre vie, senza buttare fumo negli occhi e nel pieno rispetto della nostra tifoseria”.
