Ruolo per ruolo, ecco la rosa multietnica del Lecce che tenterà la grande scalata

Difesa d’esperienza, centrocampo eclettico, attacco che potrebbe far tremare tutti. Il Lecce venuto fuori dall’ultimo mercato può dire davvero la sua per la promozione.

Mercato chiuso, conti fatti. Adesso la parola va solo e soltanto al campo, giudice supremo di ogni scelta. Con la sessione di riparazione conclusa nella serata di ieri, il Direttore dell’Area Tecnica del Lecce Pantaleo Corvino ha ultimato il lavoro intrapreso in estate, rivoltando praticamente lo spogliatoio giallorosso come un calzino e consegnando a mister Eugenio Corini un sapiente mix di esperienza e gioventù con cui adesso si tenterà il tutto per tutto per la scalata alla promozione.

Nell’ultima sessione di riparazione sono stati cinque i nuovi innesti che hanno limato una rosa già ben assortita, ma che aveva bisogno ancora di essere puntellata a dovere. Le operazioni Pisacane, Hjulmand, Nikolov, Maggio e Yalcin rappresentano al meglio il modus operandi di Corvino che ha saputo pescare giovani dalle belle speranze, ma anche profili esperti e di comprovato affidabilità. Ecco, allora, la rosa al completo del Lecce, composta da ben dodici nazionalità, sui cui può puntare Eugenio Corini per il grande sogno Serie A.

In porta poco spazio

Sono ben quattro i portieri a disposizione di Corini che, però, sembrano essere un po’ troppi. La qualità però non manca affatto. La sicurezza assoluta porta il nome di Gabriel Vasconcelos. Il portierone brasiliano è l’unico in rosa sempre presente nelle prime venti giornate di campionato e da lui passerà una buona fetta di sogno-promozione. E’ rimasto in Salento a fare il vice Mauro Vigorito: per il sardo nessuna nuova destinazione nemmeno in questa finestra di mercato. Completano il reparto il salentino Marco Bleve e il giovane romeno Alexandru Borbei.

Esperienza per una difesa da registrare

Per il cuore della difesa la parola d’ordine è: esperienza. Corini ha a disposizione quattro elementi di maturata competenza e un giovane da lanciare. Il baluardo della retroguardia salentina resta Fabio Lucioni a cui nelle ultime settimane si è aggiunto un altro Fabio, Pisacane, prelevato dal Cagliari e già punto fermo nello scacchiere di Corini. Kastriot Dermaku è il vero rimpianto, fino ad oggi: attanagliato dagli infortuni e dal covid, non ha mai sfigurato quando è stato chiamato in causa, ma le sue precarie condizioni fisiche non hanno permesso a Corini di goderselo pienamente. Biagio Meccariello è il tuttofare silente: sempre a disposizione e pronto al sacrificio, l’ex Ternana tornerà senza dubbio utile alla causa, anche come terzino destro. Completa il reparto il giovane Ilario Monterisi.

Dai terzini serve il cambio di marcia

Gli esterni difensivi sono stati fino ad oggi una delle note dolenti del Lecce di Corini. Non sempre puntuali e mai particolarmente pimpanti, i terzini giallorossi devono ora cambiare passo. Per dare manforte alla corsia destra è arrivato anche Pisacane, ma il vero colpo di mercato porta il nome di Christian Maggio. L’esperto ex Benevento, a dispetto dei suoi 38 anni, ha corsa ed esperienza: elementi che torneranno utilissimi al Lecce anche dopo il brutto infortunio di Claud Adjapong che ha messo la parola fine alla sua stagione. Dal lato mancino, invece, ci sono Leonard Zuta e Marco Calderoni: da loro ci si attenderà qualcosa di più.

Mediana variopinta

Per la zona nevralgica del campo Eugenio Corini dispone di un vero e proprio mosaico variopinto. Rispetto alla scorsa estate il reparto centrale ha cambiato radicalmente volto e della ‘vecchia guardia’ i reduci sono solo capitan Marco Mancosu, Zan Majer e Panagiotis Tachtsidis. Per la regia è arrivato il giovane danese Morten Hjulmand che ha già fatto capire di poter essere un talento. A dare manforte a Liam Henderson e John Bjorkengren poi è arrivato il macedone Boban Nikolov, senza dimenticare il talento nostrano Sergio Maselli. L’ostacolo adesso è quello di creare immediatamente l’amalgama giusta, anche linguistica.

Non solo esterni offensivi, ma anche jolly

Ci sono poi tre elementi che sulla carta sono esterni d’attacco, ma che in realtà rappresentano per Corini dei veri e propri jolly. Si tratta di Marcin Listkowski, Luca Paganini e del giovane Mattia Felici. Il polacco, oltre che punta, può agire bene anche nel tris di centrocampo e sulla trequarti, mentre l’ex Frosinone può fare addirittura il terzino. Il giovane attaccante romano, invece, fa ancora troppa fatica a ritagliarsi il suo spazio.

In avanti c’è di tutto

Ma la vera forza del Lecce risiede tutta lì davanti. Il pacchetto offensivo è stato rifatto ex novo in pochi mesi e con 35 gol realizzati, i giallorossi sono attualmente il secondo miglior attacco della categoria, trascinato dal capocannoniere della categoria Massimo Coda. Il numero 9 è il punto fisso di un attacco che può davvero far faville da qui alla fine. Marius Stepinski si è mostrato altalenante e a fargli da staffetta in ultimo è arrivato il turco Guven Yalcin. Il classe ’99, giunto dal Basiktas, è forse la ciliegina sulla torta e su di lui le aspettative sono molte.

E poi c’è il toro loco Pablo Rodriguez: il talento spagnolo, scuola Real Madrid, ha avuto poche presenze per via di qualche acciacco di troppo, ma ha dimostrato di saper sfruttare al meglio le chance avute. A chiudere il cerchio è rimasto Stefano Pettinari: il bomber romano è resta un top player per la categoria, ma forse Lecce non è la sua piazza più congeniale. Lui era sul piede di partenza, ma ogni destinazione è sfumata. Ora resta da capire se tornerà a mettersi a piena disposizione di mister Corini, se vivrà da separato in casa o se, invece, deciderà di rescindere il suo contratto per svincolarsi e accasarsi altrove nei prossimi giorni.