Contro il Geona 6 minuti di blackout fatali, l’analisi della gara. Ufficiale il passaggio di Strefezza al Como

Nel giro di pochi minuti i giallorossi hanno dilapidato quando di buono fatto fino a quel momento. L’esterno si trasferisce ai lariani con la formula del prestito con obbligo di riscatto.

Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Basterebbe richiamare la proprietà commutativa per descrivere il trend giallorosso. Genova, sponda Genoa, restituisce la realtà della Serie A. Puoi giocare bene, dominare per 60 minuti, avere svariate occasioni da gol. Nonostante questo, se vai in blackout 6 minuti, rischi di vanificare una partita e un cammino che, di giornata in giornata, si sta facendo complicato.

“Oudin, da esterno, ha disputato le prestazioni migliori”. Le parole di D’Aversa, fortunatamente, sono state smentite dalle sue scelte. Pronti via e Oudin finisce sulla linea di centrocampo. In attacco, due esterni veri come Sansone e Almqvist. Decisioni chiare e semplici. Finalmente, la squadra, con gli interpreti nei loro ruoli naturali, rende a meraviglia. Padroneggia sul Genoa in lungo e in largo. Subito, l’occasione del rigore. Almqvist insegna a Vasquez come fare a trattenere le lacrime quando una Ferrari supera una utilitaria. Dispiace emotivamente per Krstovic. L’ennesima occasione sprecata. Però, poi, la rivincita. Sporca, fortuita ma voluta e cercata. Siamo tutti contenti per il gol di Krstovic e per un attaccante, si spera, ritrovato.

I giallorossi non si sono fermati lì. Hanno continuato a fare gioco impedendo al Genoa di fare la propria partita. Anche dopo l’intervallo, il Lecce ha avuto l’occasione per mettere l’avversario alle corde. Sansone ha avuto l’occasione più limpida e da uno come lui ci si aspetta di più. Nel frattempo, però, mister Gilardino aveva inserito Sabelli e Ekuban passando ad una difesa a quattro. Dopo il tempo di assestamento, il Genoa ha preso campo vincendo la partita a centrocampo e sulle incursioni di Gudmundsson in una posizione più arretrata. In questo, è mancata una indicazione dalla panchina. Un aggiustamento necessario per non farsi trovare scoperti.

Il primo gol del Genoa ha tagliato le gambe ai giallorossi. Come dicevamo, blackout di sei minuti. I giallorossi sembravano usciti dal campo. Basti rivedere il secondo gol. In area di rigore, in quel momento, c’erano ben sette giallorossi. Rivedete il movimento di almeno cinque di questi andare verso la palla e non a marcare l’avversario di turno. Una squadra allo sbando incapace di reagire ad un momento avverso. La partita è finita al 76’, se non già sul primo gol. I cambi, le corse inutili, i tocchi di palla futili.

Questo Lecce fa disperare. Dopo aver disputato un primo tempo sublime su un campo ostico, nel momento in cui bisognava cacciare la garra è venuta fuori la paura, lo smarrimento. Non è una questione fisica. Sono corsi e ricorsi storici. Il Lecce esce dal campo mentalmente. Incapace di far fronte alle avversità, ai momenti difficili della gara. È tempo di svegliarsi e di ricordarsi che la Serie A è questa.

Intanto, nella serata di ieri, è stato ufficializzato il passaggio di Strefezza al Como. L’esterno italo-brasiliano, si trasferisce ai lariani con la formula del prestito con obbligo di riscatto.



In questo articolo: