Al “Via del Mare” l’Inter scende in campo e detta legge. Il commento della partita

Seppur con una formazione rimaneggiata per via anche degli impegni di Coppa, la copolista ha avuto vita facile contro i giallorossi

Il Lecce non c’è stato. L’Inter, seppur con una formazione rimaneggiata per via anche degli impegni di Coppa, è arrivata a Lecce per dettare legge. Nessuna sorpresa, per carità. La prima della classe merita tutto quello che ha fatto. Ciò che sorprende, però, è l’atteggiamento dei giallorossi.

A dire il vero, i ragazzi di mister D’Aversa erano partiti bene. Pressing a tutto campo, spazi stretti e aggressività sul portatore di palla. Peccato, però, che al superamento della prima barriera, i neroazzurri avevano davanti praterie. Sono mancate le preventive, corse a perdifiato per dare manforte al compagno di turno e letture sbagliate. Tutto sommato, il Lecce dei primi quindici minuti ha tenuto testa all’Inter. Il primo gol, però, arrivato su due errori grossolani di Touba, ha riportato tutti sulla terra. Touba ha sbagliato due volte, la prima su un passaggio centrale per non si sa chi a formazione sbilanciata. Il secondo sulla marcatura su Lautaro. Gli spazi sono iniziati a collassare e il Lecce ha dato sempre più campo alla formazione di Inzaghi.

Non vogliamo raccontare gli altri tre gol dell’Inter. Ci soffermeremo sull’atteggiamento passivo dei giallorossi sui tre gol. Il gol di Frattesi è una rete d’allenamento a birilli schierati. Sanchez arriva a fondo campo e, con un tempo ancor più sufficiente rispetto a quello che necessita, mette in mezzo un pallone a mezza altezza che non incrocia uno dei due difensori del Lecce posizionati sul passaggio. Qui è mancata la cattiveria, la fame. Come si fa a permettere una cosa del genere? Una squadra che si deve salvare deve andare a tremila. Il Lecce, da un po’ di tempo, si sente forse arrivato. E questo non può e non deve andare bene.

Il terzo gol dell’Inter è stato preso in contropiede. Anche qui, le preventive sembrerebbero sconosciute. Non solo, quel maledetto passaggio per Lautaro non poteva e non doveva essere in gioco. La coppia di centrali doveva e poteva fare meglio.

La quarta rete è un inno delle squadre avversarie. Se il Lecce non prende un gol a partita da palla inattiva, non è contento. Così è stato. Sul 3 a 0, è stato concesso a De Vrij di saltare indisturbato da calcio d’angolo. Questo è un problema che non è stato ancora risolto. Non è possibile una ripetizione di questo tipo in ogni partita. Ci vuole un correttivo che deve essere preso immediatamente.

Non ripetiamo la solfa detta e ridetta nelle ultime ore. No, non inizia un nuovo campionato. Le prossime gare non saranno semplici, anzi. Saranno ancora più complesse di quelle appena disputate. Il Lecce deve cambiare registro e deve farlo ora. Non c’è più tempo. Guardare gli altri non serve perché anziché alimentare e accrescere le chance di vittoria, sta appiattendo gli animi della squadra rendendola vulnerabile e molle. L’ambiente ha bisogno di quella squadra apprezzata ad inizio campionato. È tempo di combattere per amore di questa maglia e di questa terra.



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