
Una sconfitta forse preventivata, ma va bene lo stesso, del resto l’obiettivo è stato raggiunto in anticipo, anche contro più rosea previsione e un po’ di stanchezza alla fine ci può stare, soprattutto contro un avversario che si giocava il tutto per tutto.
L’Udinese sbanca il “Via del Mare” e infligge ai giallorossi la seconda sconfitta della gestione Gotti, indolore, fortunatamente.
“Non ho idea a quale allenatore che ha conquistato la salvezza con il Lecce sia similie, poi, penso sia difficile fare paragoni, perché ognuno ha le sue caratteristiche. Avevo ottime sensazioni, non ho avuto segnali negativi dopo aver raggiunto la salvezza, mi rammarica il fatto che la sconfitta sia dovuta a poca attenzione nelle due aree di rigore”, ha affermato mister Luca Gotti al termine.

“Il tema dell’orario delle gare è un tema importante, bisogna dare il massimo a prescindere, senza condizionamenti, ma l’ideale sarebbe giocare in contemporanea.
C’erano 28mila persone in festa che ci hanno sostento e probabilmente ce ne erano altrettante che avrebbero voluto essere presenti. Il mio voto per loro è 10.
Sono passate poche ore dalla salvezza e sotto il profilo del rinnovo del contratto non abbiamo discusso, poi ci sono altre due partite importanti contro due super squadre, cercheremo di fare bene e poi si vedrà.
Pierotti e Berisha possono trovare più spazio nelle prossime partite, oggi ho cercato di non dare riferimenti agli avversari, ma poi dopo il vantaggio ho deciso di cambiare.
Abbiamo quattro giorni per riannodare i fili, non so se avete visto l’Atalanta ieri sera, mercoledì giocheranno la finale di Coppa Italia e dopo la gara contro di noi ci sarà quella di Europa League, cercheremo di affrontare gli orobici al meglio”.
È stata poi la volta dell’allenatore dei friulani Fabio Cannavaro: “Paradossalmente il fatto di giocare dopo le dirette concorrenti può essere un vantaggio, ma può anche fare aumentare la tensione e infatti i ragazzi nei primi 15 minuti erano contratti, poi il Lecce giocava in tranquillità, abbiamo dovuto soffrire, poi siamo usciti e dopo abbiamo sofferto di nuovo. Mi è piaciuto anche chi è subentrato e significa che i calciatori vogliono raggiungere l’obiettivo.

La squadra ha momenti di paura, difficili e a volte commettiamo errori che non si capiscono e da quando sono arrivato cerco di fare capire che bisogna ragionare, oggi abbiamo vinto una battaglia e la prossima sarà più difficile e il fatto di giocare in casa non ci deve fare illudere, poi, l’ultima sarà in casa del Frosinone. Da quando sono arrivato sono stati momenti intensi.
Bisognerà essere super concentrati, essere tranquilli. I calciatori stanno trovando fiducia e la forma fisica, perché molti di loro escono da lunghi infortuni, bisogna continuare a lavorare come stiamo facendo.
Abbiamo trovato un Lecce che se l’è giocata e si vedeva che non voleva perdere. Tornare qui è sempre bello perché al di là di come si mangia e della gente lo stadio è sempre pieno, poi, quando si fa risultato è ancora meglio.
Non so se sono folle so che ho bisogno di tutti, ho avuto allenatori che si fissavano solo su 13 calciatori e ritengo che un tecnico si debba affidare anche a chi gioca meno e dare possibilità a tutti”.
Ultimo a presentarsi in sala stampa il capitano dei giallorossi Alexis Blin: “Devo sempre dare il massimo ogni giorno, poi decide il mister, fare l’allenatore è un mestiere difficilissimo, ho sempre dato il massimo con Roberto D’Aversa e rispettato le sue scelte, ma mi sono sempre messo a disposizione del gruppo. Sono contento di avere più continuità in stagione, ma il campionato non è finito, voglio giocare al massimo e mi dispiace per la sconfitta.
Non mi piace parlare di me stesso, sono sempre stato a disposizione del gruppo. Qui ho vissuto tre anni incredibili, momenti molto belli, ma detto questo festeggiare dura poco e il lavoro tanto, dopo la vittoria del Milan contro il Cagliari abbiamo festeggiato un po’ poi sono tornato a casa. Ogni giorno bisogna mettere impegno e atteggiamento giusto.
Con il 4-4-2 abbiamo sofferto di meno, perché siamo stati bravi a difendere insieme, ma non è stato solo il nuovo modulo, ma anche l’atteggiamento della squadra, poi, giocare con due punte mette più fiducia. Detto ciò, oggi abbiamo perso e torno a casa un po’ deluso.
L’abbraccio della curva ci ha dato grande emozione, ci hanno sostenuto tutto l’anno e la gara con il Sassuolo mi ha ricordato quella di Monza lo scorso anno. Bisogna solo ringraziarli.
Salernitana-Lecce, secondo me è stata la partita della svolta, abbiamo sofferto tanto ed è stata una vittoria di cuore, quando si vince una gara così importante che può farti svoltare fa alzare il livello della squadra e degli allenamenti.
Oggi ai compagni ho detto che avrei voluto vincere per le nostre famiglie, ho perso la mamma quattro anni fa, è stato un momento difficile, ma ho sempre rialzato la testa e mi sono messo a lavorare. Purtroppo, però, è andata male.
Provo a vivere ogni giorno e non guardare troppo il futuro, per quel che riguarda un eventuale rinnovo parlerò con la società. Se la dirigenza lavora bene e cresce dà fiducia ai calciatori. In questo anno anche nei momenti difficili non ha mai fatto pressioni, sa che lavoriamo e mettiamo in campo l’atteggiamento giusto. Non è importante la mia persona, ma se gioco sei/sette anni qui non posso che esserne felice.
La seconda salvezza consecutiva è molto importante, perché il Lecce fa crescere tanti calciatori che devono rispettare la maglia e da quando sono arrivato ho vissuto tre stagioni fantastiche perché siamo stati sempre un gruppo, anche quando sono cambiati i calciatori e questo significa tanto”.
Gli allenamenti in vista della partita con l’Udinese riprenderanno questa mattina all’Acaya Golf Resort.