Giampaolo, “Chi è stato Graziano lo ha raccontato la gente”. Giallorossi ospitano la capolista

A una settimana dalla tragedia che ha colpito il club giallorosso, capitan Baschirotto e compagni affronteranno il Napoli dell’ex Antonio Conte.

“Prima di iniziare è doveroso da parte mia e da parte della squadra abbracciare idealmente la famiglia di Graziano, gli siamo tutti vicini e ci manca”, ha preso il via con un ricordo nei confronti di Graziano Fiorita, scomparso improvvisamente una settimana fa, la conferenza stampa di mister Marco Giampaolo alla vigilia della gara che vedrà opposti i giallorossi alla capolista Napoli.

“Gestire quanto accaduto vi assicuro che non è per niente facile, ci sono gli aspetti tecnici e professionali, quelli morali, la sensibilità di ognuno di noi, perché abbiamo perso un uomo della nostra squadra, della nostra famiglia. Non è ancora facile gestire quanto accaduto, siamo ai limiti. Io prima della gara con l’Atalanta, anche se non c’era bisogno, ho detto ai ragazzi di giocare una partita di grande spirito, poi, tutti gli altri hanno fatto la propria parte in maniera dignitosa, seria e mi è piaciuta quella che è stata la gestione di tutto il contorno, da parte dei tifosi, da parte del club e la risposta della squadra che ha perso un fratello e lo ha sentito. Poi il dramma resta, la gestione dell’emotività anche e tutto ciò che un evento come questo si porta dietro. Il calcio resta e ciò che è accaduto a Graziano non può essere strumentalizzato in alcun modo.

La famiglia di Graziano lavorava da più di 50 anni nel Lecce e incarnava i colori e i valori di questa società e ci deve essere qualcosa che dentro di noi si muove e si smuove e la squadra ha avuto qualcosa di spirito di appartenenza, anche commovente se vogliamo.

Se vogliamo entrare in discorsi di natura tecnica, cosa voglia dire? Il Napoli è primo in classifica ed è la più forte in questo momento, ma era forte anche l’Atalanta prima di giocare contro i partenopei e ne siamo consapevoli, ma non c’è solo McTominay, sappiamo chi incontriamo e faremo la nostra parte.

Non si tratta di gestione della palla, ma da come si imposta la partita, anche in funzione dell’avversario. La gara di Bergamo prima che avvenisse il dramma l’abbiamo preparata in questo nello stesso modo in cui abbiamo giocato, poi, non ci siamo allenati per due giorni, ma alla ripresa, siamo tornato su quell’impostazione subito e la sfida si è svolta come l’avevamo preparata, poi, le partite le possono decidere le giocate dei singoli.

Sansone è stato reinserito in lista perché abbiamo perso Jean, si è aperto un posto ed è stato giusto darlo a lui. È un ragazzo che si è sempre comportato bene e non posso che parlarne in maniera positiva e ci darà una mano per questo finale di campionato.

Dobbiamo pensare a fare il nostro percorso e non guardare le altre pretendenti, da qui alla fine è tostissima, ci sono quattro gare, non so prevedere i risultati non bisogna guardare il calendario, perché nel calcio si viene smentiti immediatamente.

Rebic mi è piaciuto molto a Bergamo, ha fatto una partita di grandi spirito e altruismo. Questa settimana ha avuto l’influenza e si è aggregato al gruppo oggi ed è disponibile.

Tutti erano amici di Graziano, non solo Krstovic. Era un punto di riferimento e non solo per il suo lavoro e chi è stato lo ha raccontato la gente in questi giorni.

A Bergamo ho schierato un centrocampo che potesse reggere l’urto con quello dei nerazzurri e la squadra ha interpretato ottimante la partita”.



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