Stavolta nessuna rimonta. Il Lecce perde, e male, sul campo del Brescia, rimediato un pesante 3-0 nello scontro-salvezza del “Rigamonti”. Ancora un primo tempo horror per i giallorossi che, nonostante un approccio diverso rispetto alla gara contro il Genoa, chiudono il primo tempo sotto di due reti, complice un’altra frittata di Gabriel. Nella ripresa Liverani torna ancora sui suoi passi: dentro Falco, Farias e Babacar (in contemporanea con Lapadula e La Mantia), ma oggi il risultato non è quello sperato. Giallorossi male sotto ogni punto di vista.
Gabriel, 3: altro, clamoroso, errore di valutazione nel giro di una settimana. Dopo il primo intervento con i piedi al 6′, chiudendo lo specchio a Romulo, sbaglia in modo ingenuo la lettura in uscita su Sabelli: su di lui c’era già Calderoni, lui doveva solo proteggere l’uscita del pallone sul fondo. Oggi il pasticcio è fatale.
Rispoli, 5: tanta, tantissima, corsa, ma pochi palloni giocabili serviti agli attaccanti. Macina chilometri lungo l’out destro, ma non riesce a mettere in area palle utili per il pacchetto offensivo. Male su Torregrossa nell’azione del tris biancazzurro.
Rossettini, 5.5: torna dalla squalifica, orfano di Lucioni. Guida la retroguardia che anche stavolta balla pericolosamente. Non ha molte colpe sui due gol incassati dal Lecce, ma anche da lui ci si aspettava qualcosa in più. Ha colpe sul terzo gol? Sì, come tutta la difesa.
Dell’Orco, 5: contro il Genoa ha sostituito, oggi Lucioni. Seconda presenza consecutiva da titolare per lui, ma stavolta ha meno fortuna di sette giorni fa. Al 32esimo, infatti, si perde Chancellor in occasione del vantaggio lombardo. Maluccio anche sul 3-0.
Calderoni, 5: la sua gara sta tutta nel quarto d’ora finale di primo tempo: prima una grande botta dalla distanza, potente ma centrale. Poi gli incubi dei gol presi: è in ritardo su Spalek quando il 7 di casa serve l’assist giusto a Chancellor. Male anche in coppia con Gabriel quando Sabelli ci crede più di loro e serve a Torregrossa il più facile dei 2-0. Nella lunga lista degli ammoniti anche lui nel 57′.
dal 70′ Babacar, 6- : il primo pallone toccato è un aggancio spaziale, ma Alfoso è puntale in uscita. Con tutti i colleghi attaccanti in campo, deve fare gli straordinari anche dietro, ma non poteva da solo cambiare le sorti di una gara ampiamente compromessa.
Tachtsidis, 5.5: non smetteremo mai di dirlo, ma da un metronomo ci si aspetta molto di più. Fa valere la sua stazza fisica, ma solo questo non può bastare: ancora tante le palle perse in fase di appoggio.
Majer, 5.5: non particolarmente brillante nell’ultima apparizione, migliora leggermente questo pomeriggio, anche se perde una buona dose di palle in appoggio. Ammonito già dopo 10 minuti: era diffidato e salterà la prossima contro il Bologna. In avvio di secondo tempo è anche sfortunato facendosi male alla caviglia. Brutto infortunio che rischia di farlo restare fuori per molto tempo.
dal 61′ Farias, 6- : chiamato ad entrare sul 2-0, fa invece il suo ingresso in campo proprio quando il Brescia fa il terzo. Ammonito a un quarto d’ora dalla fine, è l’unico che sembra aver un’idea di gioco diversa.
Tabanelli, 5.5: Petriccione non c’è e allora tocca a lui, che la scorsa settimana ha trovato il primo gol in Serie A, prenderne non solo il posto, ma anche la fascia da capitano. Fa quel che può in centrocampo che dà battaglia, senza però spiccare particolarmente. Giallo anche per lui a fine primo tempo.
Shakhov, 5: le ipotesi trequartista questa settimana erano tante, ma alla fine tocca ancora una volta a lui agire tra mediana e attacco. Primo tempo in ombra per lui che non riesce a prendere le giuste misure alle rondinelle. Al quarto d’ora rimedia un cartellino giallo sacrosanto per una brutta entrata su Ndoj. Rimane negli spogliatoi nel corso dell’intervallo.
dal 45′ Falco, 6- : non può essere sempre lui l’uomo della provvidenza. Se, infatti, contro il Genoa il suo ingresso in campo ha stravolto l’inerzia della sfida, stavolta l’effetto non è lo stesso. Si posiziona sulla trequarti, ma dopo il 3 a 0 anche lui perde le speranze. Bella punizione al 70esimo che sfiora l’incrocio dei pali.
La Mantia, 5: mette apprensione nell’area di rigore bresciana, ma senza mai rendersi davvero pericoloso. 0 tiri in porta e una timida protesta per un calcio di rigore nel suo primo tempo. Nella ripresa si divora, a tu per tu con il portiere, il gol che avrebbe riacceso le speranze. Non poteva proprio sbagliare.
Lapadula, 5.5: ha dovuto mordere il freno per due giornate a causa della squalifica e già dovrà saltare la prossima per un altro giallo rimediato al 45esimo. Sintesi di un primo tempo in cui, come al solito, lotta su ogni pallone, senza però mettere in apprensione il portiere Alfonso. Da vedere alla moviola il contatto che dopo appena 60 secondi viene fischiato contro, ma che avrebbe potuto essere rigore per il Lecce.
Liverani, 4.5: contro il Genoa non è riuscito a spiegarsi come mai il primo tempo era stato letteralmente regalato agli avversari. Contro il Brescia l’approccio è decisamente migliore, ma l’attacco per 45 minuti non riceve una palla utile. Sarà, allora, che lì davanti il solo peso non basta? Così, esattamente come una settimana fa, getta nella mischia Falco e Farias ad inizio secondo tempo, ma il risultato stavolta non è affatto lo stesso. Il Brescia è coperto alla perfezione, il centrocampo va continuamente sotto e l’attacco completo in campo (Falco, Farias, Lapadula, Babacar e La Mantia) non bastano. Oggi il Lecce va male dappertutto continuando a subire ancora reti ingenue a difesa schierata.
