Il Lecce conquista la seconda vittoria stagionale, ancora una volta in trasferta, facendo saltare il banco al “Paolo Mazza” di Ferrara. Un Mancosu strepitoso, ne mette a segno altre due (entrambi ancora su rigore), facendo volare i giallorossi a quota 6 punti in classifica. Dopo il KO contro il Napoli, è arrivata la risposta che tutti si aspettavano: vittoria, ma soprattutto atteggiamento tattico da vera squadra che lotta per la salvezza. Liverani oggi le azzecca tutte: questo Lecce può (anzi deve) giocarsela a viso aperto contro chiunque.
Gabriel, 6.5: sfiora soltanto il pallone sul tiro di Di Francesco che pareggia: difficilmente poteva di più. Vola bene, invece, su Floccari al 35esimo. Strepitoso al 53′ quando la Spal sfiora nuovamente il pareggio con deviazione fortuita di Lucioni. A tratti trasmette grande sicurezza.
Rispoli, 6: qualche appoggio fuori misura, ma in generale contiene bene. Clamorosa sgroppata al 65esimo quando si invola tutto solo verso Berisha, entra in area, non serve Babacar tutto solo al centro, preferendo un tiro completamente fuori misura.
Lucioni, 6.5: nel giorno del suo compleanno, si regala una buona prestazione e 3 punti fondamentali. Deve tenere a bada un cane rognoso come Petagna che tanti grattacapi ha provato a dare alla difesa giallorossa. Lui però se la cava egregiamente.
Rossettini, 6.5: quasi sempre in anticipo sui traversoni dei padroni di casa, gioca una gara di enorme concentrazione. In generale concede poco.
Calderoni, 7: ammonito alla mezzora, è dalle sue parti che il Lecce sviluppa le principali azioni esterne, ma soprattutto è una sua bordata dalla distanza a riportare in vantaggio i giallorossi in avvio di secondo tempo. Dopo il grande tiro di Torino, questa volta la sua conclusione – complice anche una deviazione – entra in rete, ed è fondamentale.
Petriccione, 6.5: dopo lo spezzone finale di gara contro il Napoli, il talento goriziano si prende le chiavi della manovra dal 1′. Non imposta però come Liverani vorrebbe, soffrendo in uscita in più di qualche occasione. In lieve ritardo sull’opposizione al tiro di Di Francesco in occasione del pareggio spallino. Molto bene nel corso della ripresa, ma manca ancora qualcosina per vedere il miglior Petriccione.
Tabanelli, 7: confermato anche oggi nell’undici titolare, ‘El Taba’ conferma uno stato atletico invidiabile. Non sempre bello a vedersi, è però efficace in entrambe le fasi. Ottima l’intesa con i compagni di reparto. Termina il match sulle ginocchia. Infaticabile.
Majer, 6.5: l’elemento più in palla del centrocampo giallorosso, si conferma in netta fase ascendente. Primo tempo di assoluta qualità, in cui corre e ‘mena’ un po’ ovunque. Poco prima dell’intervallo innesca un contropiede interessante, concluso con il tiro alto di Falco. Unica pecca: spesso irruento, regala un paio di punizioni ai padroni di casa. Esce al 74esimo prima di disegnare il traversone da cui nasce il secondo rigore.
dal 73′ Imbula, 6: esordio assoluto in Serie A per lui che ha bisogno di minuti per entrare in condizione. Rincorre nel momento di massimo sforzo della Spal. Potrebbe rivelarsi una pedina fondamentale.

Mancosu, 7.5: dite quel che volete, ma dopo cinque giornate lui è già a quota 4 gol. Ed è ancora a mezzo servizio. Glaciale per due volte dal dischetto nel battere Berisha. Prestazione enorme la sua, fatta di corsa e intelligenza. Si procura anche il secondo penalty, tra gli applausi dei 1.500 tifosi di fede giallorossa.
Falco, 6.5: in lieve calo tecnico rispetto alle ultime uscite, ma la Spal non lo fa respirare. Crea poco nel corso del primo tempo, ma proprio in pieno recupero della prima frazione ha l’occasione di rifinire al meglio una bella ripartenza giallorossa. Alza di poco sopra la traversa. Meglio nel secondo tempo, in cui rimedia tanti colpi alle caviglie. Esce nel finale.
dal 84′ La Mantia, senza voto: entra per gli ultimi minuti per cercare di far rifiatare i compagni.
Babacar, 7: prima volta da titolare in giallorosso per lui e il timbro è di quelli decisivi. Dopo un minuto ha l’occasione di battere a porta vuota, depositando però abbondantemente a lato. Rimedia un giallo al 6′, ma una manciata di minuti più tardi si procura il penalty del vantaggio con un’azione in solitaria da vero carro armato d’area di rigore. Gara estremamente positiva la sua, anche in fase di ripiego: esce dopo 68 minuti di straordinaria intensità.
dal 68′ Shakhov, 6: si piazza nel poker di centrocampo quando Liverani decide di passare a 4-4-2 per creare la doppia cerniera anti-Spal. E’ in crescita e in questo Lecce servirà anche lui.
Liverani, 8: dopo l’esperimento tattico fallito contro il Napoli, mette in campo quella che al momento è a formazione-tipo, con Babacar terminale offensivo. Deve rinunciare a Tachtsidis per infortunio, e per questo fa sentire le sue urla a Petriccione per 96 minuti. La partenza del Lecce è veemente, vogliosa, rabbiosa: il premio è il calcio di rigore conquistato da Babacar grazie al quale Mancosu fa saltare il banco. Poi la Spal trova il pari e per qualche minuto la sua squadra sembra accusare il colpo. Ma tra fine primo tempo e inizio del secondo, i salentini rimettono in campo tutto il loro carattere, riportandosi in vantaggio e legittimando con il secondo penalty. Conquistato il 3 a 1, fa rifiatare le due punte, inserisce Shakhov, Imbula e La Mantia, passando ad un compatto 4-4-2. Le sue corde vocali al triplice fischio finale implorano pietà.


