Nemmeno a Natale il Lecce riesce a regalare ai suoi tifosi la prima gioia casalinga. Un’altra prova opaca per i salentini che contro il Bologna perdono 3-2, palesando ancora una volta limiti imbarazzanti in difesa. Partenza buona per Mancosu&Co. che però chiudono il primo tempo sotto di una rete e nella ripresa incassano il tris rossoblù. Sotto di tre reti, i giallorossi continuano a provarci senza grande convinzione e solo in pieno recupero accorciano le distanze con Babacar e Farias, gli ultimi a mollare. Stavolta la rimonta non riesce.
Gabriel, 6.5: chiude il primo tempo con il solito gol incassato a difesa schierata, ma prima aveva salvata praticamente di tutto. Inizia subito un bel duello con Palacio: prima lo neutralizza in uscita al 16esimo, poi si la ritrova la palla tra le braccia il 24 ospite colpisce di testa da distanza ravvicinata. Si deve superare al 41esimo quando prima Sansone e poi Poli lo costringono al un doppio super intervento. Poi sul gol di Orsolini non può davvero nulla. Idem in avvio di secondo tempo quando prima compie l’ennesimo miracolo su Palacio, poi incassa il 2-0 da Soriano.

Rispoli, 5: con Donati pronto per la concorrenza, parte anche bene, con qualche sovrapposizione non sempre premiata da Falco. In copertura, però, palesa alcuni limiti e dalla sua corsia nasce il gol del vantaggio bolognese.
Lucioni, 4: scontato il turno di squalifica, torna a guidare la difesa, in coppia con il fido Rossettini. Purtroppo però si concede tanti errori che non sono da lui. Al 37’ mette in difficoltà anche Gabriel che evita un autogol clamoroso. La situazione non migliora nella ripresa.
Rossettini, 5: dopo due giornate torna a ricomporsi la coppia di centrali titolari, ma due settimane di “assenza” sembrano aver inficiato equilibri e sintonia. Anche lui, suo malgrado, incappa in una giornata da dimenticare per il pacchetto offensivo.
Calderoni, 5.5: il ragazzo non lesina impegno, soprattutto in fase propositiva, ma difende con poca lucidità, specie nell’uno contro uno. Il tris di Orsolini nasce dalla sua zona di competenza in cui lui si fa saltare troppo facilmente. Serve l’assist per il gol di Babacar.
Tachtsidis, 6: il regista greco alterna ottime giocate in ogni zona della mediana con alcuni errori che solo per imprecisione felsinea non sono stati pagati a caro prezzo. Che paura al 38esimo quando si addormenta sul pallone e Orsolini sfiora il palo. Ammonito a cinque minuti dal termine del primo tempo, resta negli spogliatoi nel corso dell’intervallo.
dal 45’ Shakhov, 5: secondo tempo impalpabile per lui che, da subentrato dalla panchina, avrebbe dovuto portare freschezza e invettiva. Non si vede ne una cosa ne l’altra.
Petriccione, 5.5: la sua assenza contro il Brescia si è sentita eccome. Non è particolarmente dinamico, ma usa la testa ogni volta che ha la palla tra i piedi, senza mai sprecarla. Prima di incassare la rete di Orsolini, compie un gran salvataggio sulla linea. Nella ripresa si mette al centro a dirigere, senza incidere più di tanto.
Tabanelli, 5.5: sciupa una buona occasione al quarto d’ora, cincischiando troppo sulla palla in area di rigore. È l’unico momento in cui riesce a farsi vedere dalle parti di Skorupski. Ci prova con generosità, ma non lascia il segno. Esce dopo un’ora di gioco.
dal 60’ Farias, 6: ancora una volta Liverani ricorre a lui quando la squadra è costretta a rincorrere, sotto di due reti. Fa, così, fatica a entrare nella giusta economia del match, ma non molla mai e nel finale accorcia ulteriormente le distanze.
Mancosu, 6- : cinque partite dopo torna a disposizione e il suo rientro è tra i titolari. Il capitano torna ad agire alle spalle delle due punte e la sua presenza, specialmente nel primo tempo, quando da una grossa in fase di non possesso, riuscendo a innescare un paio di buone ripartenze. Nel secondo tempo cala vistosamente (in modo preventivabile) e perde il mordente, in linea con il resto dei compagni. Suo l’unico tiro nello specchio rossoblu, al minuto 83.
Falco, 5.5: i tifosi lo volevano titolare, oggi Liverani li ha accontentati. Il talento di Pulsano quando si accende dà l’impressione di poter far male, ma si perde puntualmente sul più bello, in area di rigore. Svaria su ogni fronte dell’attacco, ma non si registrano azioni pericolose.
dal 80’ La Mantia, : entra nel finale per 10 minuti di attacco “pesante”. Nessun esito.
Babacar, 6.5: il gol arriva tardi, ma non può darsi certo la colpa a lui. A Brescia era partito dalla panchina, oggi maglia da titolare. Stavolta agisce in coppia con Pippo Falco. Che sia tornato in piena forma lo si capisce da subito: corre su ogni pallone e al decimo minuto da il via a un’azione che lui stesso finalizza in rete, ma in fuorigioco. Ammonito al 52’, sfiora la rete anche al 69’, ma il suo colpo di testa bacia la parte alta della traversa. Nel finale, finalmente, ce la fa: gol, però, senza gioia. Uno dei pochi a salvarsi.
Liverani, 5.5: nulla da fare, il Lecce non riesce a proprio a dettare la sua legge in casa. Dopo due partite in cui l’undici titolare non ha reso al meglio, stavolta punta su Falco sin dal 1′, in coppia con El Kuma Babacar. L’avvio è buono, i giallorossi si vedono negato il gol solo dal fuorigioco, ma quando incassano lo svantaggio, a fine ripresa, sembrano rimanere negli spogliatoi. E così, come sempre, arrivano i soliti 45 minuti consegnati agli avversari, in cui il Bologna prende il largo. Nessuna reazione da parte dei suoi ragazzi: è la cosa che più preoccupa. Natale indigesto, insomma, per lui che forse non vede l’ora che si apra il calciomercato.















