Primo tempo caparbio, poi il Lecce si chiude e torna ad essere rimontato. Le pagelle del match contro il Brescia

Sconfitta-beffa per il Lecce a Brescia, che capitola solo al 91′. Passati in vantaggio con La Mantia, i giallorossi concedono troppo nel secondo tempo e così torna l’amaro gusto del KO.

Si interrompe a Brescia la striscia di quattro risultati utili consecutivi per il Lecce che, passato in vantaggio con La Mantia, si fa prima pareggiare dal solito Donnarumma, poi, in pieno recupero. incappa nella beffa di Gastaldello. Un bel match quello del “Rigamonti” che ha messo una di fronte all’altra due squadre in salute e che sanno esprimere un gran calcio. E così primo tempo di grande tatticismo, chiuso in vantaggio dai giallorossi grazie a una zampata del numero 19. Nella seconda frazione arriva subito il pareggio dei padroni di casa e il Lecce accusa il colpo: non riparte, si abbassa, si chiude e i cambi – forse – arrivano tardi. E propio tardi, allo scadere, arriva la doccia fredda.

Vigorito, 6: alcune imprecisioni, sopratutto con i piedi, ma in uscita ci mette il solito coraggio. Qualche patema al 35′ quando deve respingere il destro dalla distanza di Morosini: ci vuole la spazzata di Lucioni per evitare guai. Incolpevole sui gol.

Bovo, 6- : si inserisce tra i titolari delle ultime settimane Lucioni e Meccariello, andando a comporre una difesa forte e massiccia. Si posiziona lungo la corsia mancina, prendendo il posto dell’acciaccato Venuti: sbaglia un paio di appoggi in apertura, ma si rifà alla grande al 25′, servendo a La Mantia la palla che vale il vantaggio giallorosso. Alla fine, più che le sue doti (non propriamente di spinta), risultano utili la sua tempra e la sua esperienza.

Lucioni, 6: il solito condottiero della difesa, sfiora il gol di testa al 20esimo. Pochi minuti dopo rimedia un giallo per proteste, ma in quella circostanza Tonali meritava la seconda ammonizione.

Meccariello, 6.5: praticamente insostituibile, non sbaglia un anticipo. Donnarumma e Morosini hanno vita difficile dalle sei parti e nel primo tempo si rendono praticamente innocui. Si lancia improvvisamente in avanti al 45′ imbucando Mancosu che per poco non sigla lo 0-2. Nel complesso, le “legge” tutte.

Petriccione, 6: è lui a dirigere la manovra del Lecce, anche quando non è in possesso palla. La squadra si muove dove si muove lui e spesso di rende utile sulla linea della difesa. Tanta sostanza, da sottolineare più di qualche anticipo per togliere le castagne dal fuoco.

Lepore, 5.5: il capitano torna in campo dopo la trasferta di Foggia e lo fa con il solito spirito generoso e battagliero. Sempre concentrato, prova a tenere a bada le incursioni di Mateju e soci. In avvio di secondo tempo “guarda” Donnarumma scattare sul filo del fuorigioco e rimettere il match sui binari pari, sintomo di una ripresa in difficoltà in fase di copertura.

Armellino, 5.5: quinta apparizione consecutiva per lui, stavolta da titolare. Risulta un po’ largo nelle coperture in mediana, e non sempre riesce a tenere alto il baricentro della linea di centrocampo. Bene quando esce palla al piede.

Scavone, 6.5: leggermente in apnea in fase iniziale, viene ammonito al 17esimo per ostruzione. Ingaggia un bel duello fisico con Bisoli e spesse volte ha la meglio. Si muove bene attorno a Petriccione e non fa mai mancare il suo apporto. Nel secondo tempo, gran giocata al 57′, quando serve a Mancosu il pallone del nuovo vantaggio, ma per la terna arbitrale è in off-side: da rivedere. Altra occasionassima al 74esimo, ma l’estremo difensore di casa dice di no. In generale, prestazione di grande sostanza. Sostituito nel finale.
dal 87′ Arrigoni, senza voto: entra nel finale e non incide.

Mancosu, 6: un decina di minuti in ombra, poi sale in cattedra con la solita classe. Mai un passaggio banale, è lui a calciare la punizione dai cui sviluppi arriva il gol del vantaggio (vede benissimo l’incursione di Bovo). Nel finale di primo tempo si divora col sinistro la possibilità del 0-2, trovando una super (e fortunata) opposizione di Alfonso. Secondo tempo di maggiore sofferenza, con qualche passaggio sbagliato e qualche filtrante “non visto”, e Liverani lo richiama per primo.
dal 76′ Haye, 5.5: entra per l’ultimo quarto d’ora e sbaglia subito un paio di passaggi. Non riesce a riprendersi.

Falco, 6: la qualità abita a casa Falco. Palla al piede dà sempre l’impressione di poter inventare qualcosa di utile, bello e pericoloso. Bene nel primo tempo, più sofferenza nel secondo e al 90′ lascia spazio a Palombi.
dal 90′ Palombi, senza voto: purtroppo per lui, entra e il Brescia trova il 2 a 1.

La Mantia, 6.5: dopo la gara di Perugia a mezzo servizio, torna tra i titolari ed è lui a far saltare il banco! Un tap-in vincente a pochi passa dalla linea di porta difesa da Alfonso. Un vero leone in ogni zona del campo perché, come sempre, è l’uomo in più in fase di copertura: si fa più e più volte la corsia sinistra. Incredibile il quantitativo di falli che riesce a recuperare. Nel finale è stremato e si ferma completamente.

Liverani, 6- ; deve rinunciare a Venuti per un guaio fisico last-minute e allora in campo ci va la miglior batteria di difensori centrali per tentate di arginare lo straripante attacco bresciano. Lepore torna tra i titolari, Bovo suo dirimpettaio, La Mantia di nuovo dal 1′. Il Lecce lascia inizialmente il pallino del gioco al Brescia, ma quando riesce a prendere le misure, ecco la “puntura”. Bene, molto bene, la prima frazione di gioco: nella ripresa il gol di Donnarumma toglie un po’ di convinzione e nel finale il tecnico decide di coprirsi richiamando in panca il trequartista. E, come ad inizio stagione, la scelta di chiudersi non paga e così torna il “mal di rimonta”.



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