Caos Lecce, difesa inguardabile e centrocampo surclassato: le pagelle della disfatta di Cittadella

Un Lecce incredibilmente brutto crolla al “Tombolato” di Cittadella: il 4-1 finale è un risultato giusto perché i giallorossi, anche se subito in vantaggio, non entrano mai in partita. Liverani, oggi, sbaglia tutto.

Un Lecce troppo brutto per essere vero incassa la peggiore sconfitta in questo campionato. A Cittadella è un vero e proprio black-out: fin dai primi minuti di gara si capisce che l’inerzia era tutta granata e il (bel) gol del vantaggio di La Mantia non fa altro che aumentare la delusione. Liverani sceglie un centrocampo leggero che, sulla carta, avrebbe dovuto far rincorrere i padroni di casa: la verve del “Citta” però è altra fattura e così il centrocampo giallorosso risulta compassato e senza idee. Ma è in difesa la vera debacle: il Cittadella fa quel che vuole, crossa da più parti e trova 3 gol con uno scatenato Moncini, sempre di testa. Il poker di Adorni accresce la rabbia dei 1.500 tifosi salentini che hanno popolato il “Tombolato”.

Vigorito, 5: il Cittadella parte forte, anche senza impensierire più di tanto. E allora il gol dei padroni di casa arriva su una sua uscita a dir poco timida: il cross per Moncini era proprio sulla linea di porta e lì il portiere la deve far da padrone. Moncini però lo prende di mira: rischia di commettere un fallo di rigore, fino a capitolare per la seconda volta, senza colpe. Super, invece, l’intervento sul tiro dalla distanza di Settembrini in avvio di seconda frazione. Il terzo gol del numero 9 nome arriva ancora di testa. Le gare consecutive in cui il Lecce subisce gol salgono a quota otto.

Fiamozzi, 4.5: dopo due panchine consecutive, ritrova la maglia da titolare. Dalle sue parti, però, il Citta fa quello che vuole, sopratutto Benedetti che riesce ad arrivare al cross sempre e come vuole: emblematico il gol del 2 a 1 sul finale di primo tempo. In fase di spinta è praticamente inesistente.

Lucioni, 4.5: scontata la squalifica, torna a guidare la difesa giallorossa. La sua però non è certamente la miglior prestazione della stagione, anzi. Viene sovrastato senza troppa fatica da Moncini in occasione del gol dell’1-1 e rischia di farla grossa al 38esimo quando serve un retropassaggio a Vigorito che per poco non costa un fallo da rigore.

Meccariello, 5: svolge il suo compito senza eccessi, ma risente anche lui della presenza costante degli uomini di Venturato, onnipresenti ogni zona del campo.

Calderoni, 5: rispetto a Fiamozzi, spinge di più, ma senza ottenere risultati confortanti. In occasione del 2 a 1 e del 3 a 1, è lui a farsi scavalcare sempre da Moncini. Un vero incubo.

Tachtsidis, 4: il greco oggi sbaglia tanto, forse troppo. Vince pochissimi duelli fisici, sempre in svantaggio sulle seconde palle, e sbaglia anche alcuni semplici passaggi. Spaesato, non riesce a dare il suo contributo in fase di impostazione. Molle anche la copertura su Adorni in occasione del poker padovano. La peggiore apparizione in giallorosso.

Arrigoni, 6- : la bella prova di una settimana fa contro il Livorno non è passata certamente inosservata. Seconda gara da titolare per lui, agendo come mezzala. Perde un paio di contrasti nei primi 5 minuti, ma una manciata di minuti dopo si rifà con gli interessi, servendo un lancio al bacio per La Mantia che manda in vantaggio il Lecce. Le (poche) geometrie del Lecce arrivano solo da lui che in avvio di secondo tempo va vicinissimo al gol del pareggio, ma la sua conclusione ravvicinata viene respinta sulla linea da Adorni. Esce poco dopo.
dal 66′ Falco, 5.5: il fantasista di Pulsano entra per la parte finale di gara per tentare di dare quella imprevedibilità che oggi è mancata del tutto. La squadra però non gira proprio e lui non ha la bacchetta magica.

Petriccione, 5.5: recupera dallo stato influenzale e si riprende la mattonella di sinistra del centrocampo. Ci mette del suo, con impegno e corsa, ma tutto solo non può reggere la rapidità della mediana granata, oggi di gran lunga più reattiva e superiore.

Haye, 5: dopo quella di Venezia, per lui è la seconda trasferta consecutiva da titolare, agendo come trequartista. Non bene, però: se da un lato dimostra di aver raggiunto la miglior condizione fisica, dall’altro si fa sovrastare dall’avversario di turno. Poca fantasia in avanti. Esce all’alba del secondo tempo.
dal 51′ Majer, 5.5: l’ultimo arrivato in casa Lecce fa il suo debutto e fa anche vedere qualcosina di interessante. Non può essere però questa la partita migliore per giudicarlo.

Tumminello, 5.5: prima volta da titolare con la maglia giallorossa. La gamba sembra essere quella giusta perché in fase di rincorsa non si risparmia, anche se l’apporto della giovane punta non è quello che tutti avrebbero sperato. Rimane negli spogliatoi nel corso dell’intervallo.
dal 45′ Palombi, 5.5: con il suo ingresso l’attacco si vivacizza e subito dai suoi piedi arriva il cross basso e teso che Arrigoni si divora, mancando l’appuntamento con il pari. Il 3-1 taglia le gambe anche a lui.

La Mantia, 6: non si ferma più! Dopo la doppietta decisiva nella rimonta contro il Livorno, ci mette appena 10 minuti per gonfiare nuovamente la rete. Un gol bellissimo il suo, stop di petto e destro potente al volo che piega le mani di Paleari. Peccato, perché il bel gol alla fine si rivela inutile. E’ certamente il migliore in campo dei suoi, almeno in fatto di sacrificio.

Liverani, 4: recupera molti elementi della rosa, ma non rischia più del dovuto, anche in vista dei tre impegni ravvicinati in settimana. Si presenta al “Tombolato” con le due mezzali ‘leggere’, ripropone Haye dal 1′ e punta sulla coppia Tumminello-La Mantia. La squadra però è molle: il centrocampo che sulla carta avrebbe dovuto far correre gli avversari, perde molti duelli fisici e non arriva mai prima sulle seconde palle. Il vantaggio iniziale sembrava aver messo bene le cose per i salentini, e invece il Cittadella continua a fare la partita perfetta, fatta di continue sovrapposizioni che lui non riesce ad arginare. Male, molto male, il palleggio, fino ad oggi arma in più dei giallorossi. 0 idee.



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