Falco inventa, ok la prima di Tachtsidis: le pagelle della sfida contro il Benevento

Apre Mancosu, chiude Coda: il Lecce riparte da dove aveva concluso, con un pareggio per 1-1. Bene il debutto di Tachtsidis, Lucioni invalicabile, Falco inventore.

Un gol per parte: finisce così Lecce-Benevento, prima sfida dell’anno e prima gara del girone di ritorno. Una bella gara, non c’è che dire, tra due squadre di altissima classifica. Primo tempo di puro agonismo, con in campo la prima volta di Tachtsidis, il confermato Lucioni e Mancosu, capitano di giornata. Ed è proprio Mancosu, nella ripresa, a far saltare il banco, mandando in estasi i 10mila del “Via del Mare”. Poi l’errore difensivo: la retroguardia giallorossa sbaglia la linea del fuorigioco e il Benevento impatta. Resta l’amaro per l’ennesima gara che si poteva concludere con il bottino pieno.

Vigorito, 6: 42 minuti di tranquilla gestione, prima di un prodigioso intervento su conclusione di Insigne, risolto in calcio d’angolo con la mano destra di richiama. Bellissima parata. Nel secondo tempo svetta persino di testa, come avviene all’undicesimo, in anticipo fuori area su un attaccante avversario. Immeritatamente, però, viene battuto da Coda: sul gol incassato non ha colpe.

Fiamozzi, 6: partita piuttosto guardinga la sua, anche perchè dalle sue parti arrivano le incursioni più interessanti del Benevento. Meglio non prestare il fianco, allora, e tenere la posizione. Bello il duello ingaggiato con Improta. Ammonito al 34′ del secondo tempo.

Lucioni, 6.5: l’attesa era tanta per lui, non solo perché ex di turno, ma anche e soprattutto perché le voci sul suo trasferimento al Sassuolo degli ultimi giorni messe a tacere nella serata di ieri, meritavano una risposta degna anche sul campo. La risposta arriva, eccome: sfodera l’ennesima prestazione di sostanza e carattere, mettendosi in mostra per costanza e capacità di leggere l’azione altrui. Autentico faro di questo Lecce: la sua conferma è il miglior acquisto.

Bovo, 6: compone la solidissima coppia centrale di difesa insieme a Lucioni e fa il suo con ordine e disciplina. Sempre al suo posto, non eccede mai, nel bene e nel male. E’ lui a tenere in gioco Coda quando il Benevento trova l’1-1.

Calderoni, 6: rispetto al suo dirimpettaio, è quello che spinge di più. Cavalca bene la corsia destra, dialogando bene con i compagni: viene meno solo nella fase di cross, dove non sempre è preciso. Coda lo brucia al 26esimo della seconda frazione, in occasione del gol del pareggio.

Tachtsidis, 6: l’unico acquisto – al momento – arrivato a gennaio va subito in campo dal 1′. Il greco si posiziona in cabina di regia e fa con ordine e indubbie qualità. Cerca sempre di andare incontro alla palla, pur concedendo qualche centimetro agli avversari. Un solo grossolano errore, a metà primo tempo, quando non vede alle sue spalle l’arrivo di un avversario e offre una buona opportunità al Benevento. Per il resto, deve ancora entrare in condizione: esce a 15 minuti dalla fine.
dal 30′ s.t. Haye 6: più passa il tempo, più il ragazzo cresce. Oggi, più di ogni altra volta, fa vedere anticipi, slalom e un paio di inserimenti.

Petriccione, 6.5: con l’arrivo di Tachtsidis scivola come mezzala nel settore destro del centrocampo. La sua qualità, però, non si sposta di una virgola: sempre testa alta e petto in fuori, continua a dettare i tempi della manovra. Con l’uscita del greco, si rimette al centro.

Scavone, 6.5: dopo 2 minuti non impatta il pallone del possibile vantaggio, mancando l’appuntamento con la sfera toccata prima da La Mantia. Poi ci riprova al quarto d’ora, di testa, ma un altro super intervento del portiere campano gli nega. Bene in fase di inserimento, è il suo forte.

Mancosu, 7- : parte molto bene, muovendosi abilmente nelle varie zone del reparto offensivo. Al minuto 8 si mette in proprio, va via con uno slalom, ma la conclusione bassa non crea grattacapi a Montipò. Poi più di qualche errore: servizi fuori misura e, nella parte finale di primo tempo, una brutta palla persa che innesca una ripartenza ospite. Sembra essere a corto di ossigeno, ma quando le speranze sembrano perse del tutto, ecco la qualità del sardo: parte intelligentemente in mezzo alla difesa beneventana, Falco lo vede, lo serve, e lui non può sbagliare. Si toglie la maglia e, siamo certi, non sarà questa la sua ultima esultanza in giallorosso.
dal 45′ s.t. Pettinari, senza voto: entra nel recupero, per quella che forse è stata la sua ultima apparizione in giallorossa.

Falco, 7; imprendibile palla al piede, è il valore aggiunto di questo Lecce. Quando si accende, dà l’impressione di poter inventare qualcosa di unico, come avviene al 18esimo della ripresa quando pesca un passaggio millimetrico per Mancosu, mettendo il compagno nella condizione di battere Montipò.

La Mantia, 6+ : pronti-via e sfiora il gol dal cuore dell’area di rigore avversaria, ma trova un Montipò che reagisce di puro istante. La sua è l’ennesima prestazione generosa e di sacrificio, fatta di tanta legna, spalle alla porta, abile a far salire la squadra. Capitano tra i suoi piedi un paio di palle interessanti, ma non le sfrutta a dovere. Esce all’80esimo.
dal 38′ s.t. Palombi, senza voto: solo dieci minuti per lui in cui non riesce a incidere.

Liverani, 6.5: il tecnico romano temeva un approccio non dei migliori dopo la lunga sosta (e le insistenti voci di mercato), invece i suoi ragazzi entrano in campo con la giusta mentalità e la giusta verve. Punta subito sul neo arrivato Tachtsidis, affidando lui le chiavi del centrocampo: il greco fa vedere di saperci fare, senza però eccellere particolarmente. In difesa si affida agli esperti Bovo e Lucioni. Nella prima mezz’ora due occasioni con La Mantia e Scavone, senza concedere chance nitide ai campani. Ma il Lecce è bello a vedersi, soprattutto quando pigia sull’acceleratore: con personalità e senza paura si porta in vantaggio con Mancosu, per poi incassare il pari su un errore di posizionamento difensivo. Alla fine arriva 1 punto, come all’andata, venendo rimontati, come all’andata, con l’amaro in bocca, come all’andata.



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