Spalletti aveva ragione, il pubblico dovrebbe essere sempre d’aiuto

Dopo le durissime dichiarazioni dell’allenatore del Napoli e l’eliminazione dei partenopei dalla Champions league torna di prepotenza il tema delle contestazioni dei tifosi. Certamente legittime, ma molto spesso dannose

“Stiamo giocando per vincere lo Scudetto e la Champions, se al Maradona ritrovo le contestazioni della settimana scorsa, lascio lo stadio e me ne vado a casa”. Come dare torto a Luciano Spalletti, tanto più dopo l’inattesa eliminazione del Napoli ad opera del Milan.

Un calo fisico, e forse mentale, non solo ci può stare, ma può riguardare tutte le squadre nei diversi momenti della stagione. Al Napoli è toccato in primavera inoltrata, al Milan a gennaio, al Lecce (tanto per non parlare di noi) in questa fase. Tutti devono fare i conti con la fatica e con le proprie debolezze.

Detto questo non ci si può dimenticare di ciò che è stato fatto in precedenza. Contestare nei momenti delicati non solo è inutile, ma talvolta dannoso. Chi lo fa è certamente mosso dall’amore per la squadra della sua città, ma finisce per innescare un meccanismo perverso di scoraggiamento, certamente immeritato da parte di una società come il Napoli che non vince da 33 anni il tricolore e che quest’anno sta facendo sognare il popolo napoletano e del Sud.

Siamo al fianco di Spalletti che ha il merito di aver espresso un gioco spumeggiante e di aver portato la sua squadra su livelli dimenticati.

Siamo al fianco di chi crede nel proprio lavoro, fatto di sacrifici e senso di responsabilità.

Siamo tra quelli che riconoscono il merito e mostrano riconoscenza, senza lasciarsi condizionare dai sacrosanti incidenti di percorso.

La critica può far bene, la contestazione rende tutto più difficile. L’eliminazione del Napoli ad opera del Milan potrebbe essere un indizio in questo senso, se non una vera e propria conferma.