
Obiettivo raggiunto, tutti in piazza a festeggiare. Le paure, le critiche e il pessimismo cosmico svaniscono al fischio finale di una partita epica, che sarà ricordata negli anni a venire e che ha consegnato al Lecce il record storico delle tre salvezze consecutive in serie A.
Sembrava impossibile e invece il Lecce ha vinto l’ultima, decisiva gara per scongiurare lo spettro della retrocessione, regalando un sogno stupendo a tutto il Salento.
Alla fine tutti possono ringraziare qualcuno o qualcosa per questo entusiasmante risultato sportivo, c’è chi ringrazia i giocatori, che hanno mostrato nelle ultime partite un impegno mai visto, c’è chi ringrazia l’allenatore e la dirigenza societaria, e chi si appella a Sant’Oronzo, che da patrono della città si trasforma magicamente in protettore della squadra di calcio.
E a proposito di coloro che proteggono dall’alto le nostre vite, non possiamo non ricordare Graziano Fiorita che il Lecce ha perduto drammaticamente ma che orgogliosamente ha ritrovato nelle ultime giornate, quando anche per lui e per la sua famiglia il Lecce ha sfoggiato le migliori prestazioni di tutta la stagione.
Insomma, chi in un modo, chi nell’altro, celebrano tutti la conferma in serie A, straordinariamente importante e significativa per un territorio di periferia che ha ben pochi primati da ostentare.
Ed è salva anche la geografia del Calcio italiano, perché le tre squadre retrocesse sono tutte del Nord Italia, mentre i lupi salentini mantengono alta la bandiera del Sud e marcano il territorio con i colori giallorossi.
In una serie A strabica e disattenta ci vuole una realtà come il Lecce. Ci vuole eccome.