Che dire? Nel commentare Genoa-Lecce e nell’ assegnare i voti per le pagelle dei giallorossi viene da ripetere il solito refrain: squadra ben messa in campo, che gioca, che si impegna ma poi sparisce dai radar, scompare, si eclissa e subisce (la cronaca del match). Quando si risveglia è tardi, troppo tardi. E così si perde, si scende di classifica, si viene risucchiati. Ma non si può obiettivamente non notare che al di là di queste gravi fragilità la squadra non abbia mai subito imbarcate, sia stata sempre sul pezzo e non abbia sfigurato.
Certo, magra consolazione…ma la valutazione dei calciatori deve essere completa e razionale, non può indulgere all’ umoralità. I salentini passano in vantaggio al 31′ con Krstovic che aveva fallito un rigore un quarto d’ora prima. Bisognerebbe giudicare i giallorossi fino al 70′, allora. E fioccherebbero i 7 e gli 8 per saggezza tecnica, per pulizia tattica, per abnegazione. Poi arriva il gol del pari di Retegui e quello del sorpasso ligure con Ekuban. E allora ecco che a tutti bisognerebbe assegnare un 4 per la fragilità con cui hanno subito i rossoblù.
Passata la sbornia, il Lecce regge, ritorna in campo ma è tardi, maledettamente tardi. Le pagelle che leggerete sono questo mix tra dottor Jekyll e Mr. Hyde.
Le pagelle
Falcone: 7
Gendrey: 6,5
Baschirotto: 6,5
Pongracic: 6,5
Gallo: 6
dal 90′ Pierotti: s.v.
Kaba: 6
Ramadani: 6
Oudin: 5,5
dal 90′ Gonzalez: s.v.
Almqvist: 6
Krstovic: 6,5
dal 64′ Piccoli: 5
Sansone: 6
dal 64′ Banda: 5