È il D’Aversa Day. Sticchi Damiani, “Un uomo da Lecce per valori e principi”

Si è svolta oggi al “Via del Mare”, la presentazione del tecnico che guiderà i giallorossi nella prossima stagione

“Oggi presentiamo il nostro nuovo mister, è la sua giornata e da parte mia ci sarà solo un breve saluto. Ringrazio Marco Baroni per il rapporto bellissimo di questi due ultimi anni e auguro a lui tutto il meglio. Ripartiamo da un nuovo ciclo e il primo tassello è stata la scelta dell’allenatore. Lo conosco da tempo e posso dire che è un uomo da Lecce per valori e principi e quando l’aera tecnica mi ha annunciato la sua scelta sono stato molto felice. Avrà da tutta la società un supporto costante a prescindere dal risultato o dal momento”.

Con queste parole Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce ha presentato Roberto D’Aversa, il tecnico che guiderà i giallorossi nella prossima stagione.

“Mi riallaccio alle parole del presidente, siamo qui per aprire un nuovo ciclo, il primo ha portato una promozione e una salvezza in A per la prima squadra, una promozione, una salvezza e la vittoria dello scudetto per la Primavera. Con Baroni abbiamo chiuso con un abbraccio il rapporto e oggi presentiamo la nuova guida tecnica”, ha invece dichiarato il Responsabile dell’Area Tecnica Pantaleo Corvino.

“È doveroso da parte mia fare i ringraziamenti a tutti, per aver pensato a me come rappresentante di un club che con lo staff precedente ha fatto molto bene. Non vedo l’ora di iniziare a lavorare con una società che oltre che sulla prima squadra investe sul settore giovanile. Nel momento in cui è arrivata la chiamata non ci ho pensato due volte ad accettare”, sono state le prime parole di D’Aversa da tecnico dei salentini.

Il modulo

“Scenderemo in campo con un 4-3-3, con la variante del vertice basso o alto, molto dipenderà da come si schiereranno gli avversari. Sarà un 4-3-3 che si potrà tramutare in 4-2-3-1 all’occorrenza”.

Il territorio

“Sono molto legato a questo territorio e ho molti amici qui, vivo h 24 di calcio e dopo essere stato un anno fermo capirete la mia voglia di iniziare, poi, lavorare con i giovani è gratificate”.

La rosa

“Sui singoli difficilmente esprimo giudizi, ma con il direttore abbiamo parlato e le idee sono chiare. La squadra l’anno scorso ha ottenuto risultati importanti e quest’anno dovremo aumentare voglia e atteggiamento per ottenere l’obiettivo. Ritrovo due calciatori che ho allenato, Di Francesco e Dermaku e mi dispiace che quest’ultimo abbia avuto problemi fisici nelle ultime stagioni”.

I tifosi

“Il pubblico è importantissimo, oggi è difficile vedere una piazza con così tanto entusiasmo e ho considerato anche questo per la mia mia scelta. Ho ancora in mente l’esultanza dei supporter dopo il rigore contro il Monza. I risultati si raggiungono quando c’è unità di intenti tra tutti e quando c’è un tifo è così caldo è difficilissimo per tutti gli avversari fare risultato”.

La società

Sono sereno perché ho accettato di rappresentare un club con un presidente come Saverio Sticchi Damiani, perché torno a lavorare con un Direttore Sportivo i cui successi parlano per lui e con il quale ho sempre avuto un grande rapporto. Sono una persona che chiede tanto a se stesso e ai giocatori, un allenatore deve valutare il club dove va a lavorare e poi scambiare le idee con i responsabili dell’area tecnica”.

Il passato dei salentini

“Arrivo oggi e non ho merito per i risultati ottenuti in passato. Sui calciatori più appetibili la società farà delle scelte per patrimonializzare. Il calcio è un’azienda economica ed è giusto che, soprattutto le piccole, facciano così, ma un grande direttore sportivo come Corvino, troverà le giuste alternative”.

I giovani del vivaio

“Ho visto qualche gara della Primavera e ci sono stati alcuni ragazzi che mi hanno impressionato e aspetto di vederli sul campo. I giovani che verranno in ritiro con noi dovranno pensare a non essere già arrivati, ma avere l’ambizione di poter giocare in prima squadra”.

Pantaleo Corvino

“Rispetto a quando ero un calciatore il Direttore non è cambiato per niente. Lo ho ritrovato carico come all’epoca e i suoi successi non sono un caso, ma frutto di un lavoro quotidiano. Ho lasciato Casarano che sedeva dietro a una scrivania e dietro a una scrivania l’ho ritrovato. Chiesi la cessione perché quell’anno stavo facendo il servizio militare e la situazione era difficile, peccato perché quando sono andato via eravamo secondi in classifica”.

Difesa e attacco

“Soprattutto nel campionato italiano le squadre che vincono sono quelle con la miglior difesa, ma questo non significa avere un atteggiamento remissivo, perché bisogna anche fare gol per vincere le partite”.

Proclami

“Non mi piace fare proclami, posso solo dire che la squadra si impegnerà sempre al massimo. Mi preme fare un calcio propositivo, ma per farlo c’è bisogno della compattezza da parte di tutte le componenti, squadra, società, giornalisti e supporter”.

 



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